2018, Anno nazionale del Cibo Italiano: un patrimonio straordinario.

Cibo è Cultura. E chi se non noi Italiani non lo sappiamo, al meglio ed in tutte le sue….estensioni?

Da pochi giorni, i Ministeri delle politiche agricole alimentari e forestali e dei beni culturali e del turismo han reso noto che i ministri Dario Franceschini e Maurizio Martina han proclamato il 2018 Anno Nazionale del Cibo Italiano, una delle nostre eccellenze, i cui prodotti son noti ( e copiati) in tutto il mondo.

 FIRENZE. GALLERIA D'ARTE MODERNA A PALAZZO PITTI Giorgio De Chirico NATURA MORTA CON PEPERONI E UVA 1930

Questo mese di gennaio, in tutte le regioni d’Italia, inizieranno manifestazioni, iniziative, eventi legati alla cultura e alla tradizione enogastronomica dell’Italia. Tutte le iniziative dell’Anno del cibo italiano saranno connotate da un logo ufficiale.

Si punterà sulla valorizzazione dei riconoscimenti Unesco legati al cibo come la Dieta Mediterranea, la vite ad alberello di Pantelleria, i paesaggi della Langhe Roero e Monferrato, Parma città creativa della gastronomia e all’Arte del pizzaiuolo napoletano iscritta di recente. Sarà l’occasione per il sostegno alla candidatura già avviata per il Prosecco e la nuova legata all’Amatriciana. Allo stesso tempo saranno attivate iniziative per far conoscere e promuovere, anche in termini turistici, i paesaggi rurali storici, per il coinvolgimento e la promozione delle filiere e ci sarà un focus specifico per la lotta agli sprechi alimentari.

TREVISO. MUSEO NAZIONALE COLLEZIONE SALCE Mario Borgoni FATTORIA DI VINI MARSALA 1900-1915

Lo stretto legame tra cibo, arte e paesaggio sarà inoltre il cuore della strategia di promozione turistica che verrà portata avanti durante tutto il 2018 attraverso l’Enit e la rete delle ambasciate italiane nel mondo e permetterà di evidenziare come il patrimonio enogastronomico faccia parte del patrimonio culturale e dell’identità italiana.

“Abbiamo un patrimonio unico al mondo – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – che grazie all’anno del cibo potremo valorizzare ancora di più. Dopo la grande esperienza di Expo Milano, l’esperienza agroalimentare nazionale torna ad essere protagonista in maniera diffusa in tutti i territori. (…) Lo faremo coinvolgendo i protagonisti a partire da agricoltori, allevatori, pescatori, cuochi. E credo che in quest’ottica sia giusto dedicare l’anno del cibo ad una figura come Gualtiero Marchesi, uno dei migliori cuochi italiani del secolo scorso e di questo ( n.d.r.) che ha incarnato davvero questi valori facendoli conoscere a livello internazionale”.

Mentre Dario Franceschini, ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo:

“Dopo il successo del 2016 Anno nazionale dei cammini e del 2017 Anno nazionale dei borghi, il 2018 sarà l’Anno del cibo italiano. Un’occasione importante per valorizzare e mettere a sistema le tante e straordinarie eccellenze e fare un grande investimento per l’immagine del nostro Paese nel mondo,(…) ottimizzando l’intreccio tra cibo, arte e paesaggio che è sicuramente uno degli elementi distintivi dell’identità italiana e del patrimonio culturale italiano da diffondere in tutto il mondo”.

ROMA. GALLERIA BORGHESE Caravaggio FANCIULLO CON CANESTRO DI FRUTTA 1593-1594

Di Maria Cristina Nascosi Sandri

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GENNAIO AL MUSEO

I Musei italiani hanno inaugurato il 2018 Anno nazionale del Cibo italiano con una campagna social dedicata ad alimenti e piatti d’autore.

Un calice di vino nella mano di Bacco, piatti abbondanti di cacciagione, pesci e crostacei per un banchetto luculliano, ceste ricolme di grappoli d’uva, pani, mele e melograni, cascate di ciliegie di tutti i pantoni di rosso. È l’arte a riconoscere per prima la valenza culturale del cibo, il suo valore simbolico, sociale ed estetico, oltre che vitale, dall’epoca greco-romana fino all’avvento del barocco e al contemporaneo.

L’account Instagram @museitaliani posta e condivide circa 50 locandine digitali, tra le quali figurano la stele di Karo al Museo Egizio di Torino, la Cena con sponsali di Gherardo delle Notti, la Natura morta con peperoni e uva di Giorgio De Chirico, così come le sculture di Darren Bader al Museo Madre di Napoli e i manifesti pubblicitari conservati al Museo Salce di Treviso. Non potevano poi mancare l’Ultima Cena di Leonardo, gli affreschi di Pompei, le nature morte della Villa Medicea di Poggio a Caiano e i dipinti della Scuola Napoletana.

VEDI TUTTE QUESTE BELLE LOCANDINE CLICCANDO SU QUESTO LINK

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Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

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