A Santa Lucia riecheggia la canzone di De Gregori

13 dicembre. Non ci sarà una ragione precisa, ma a Santa Lucia, il giorno quasi più corto e forse più freddo dell’anno, riecheggia in maniera indistinta questa canzone di De Gregori “Santa Lucia”, datata di più di quaranta anni ma che non ha età, una delle canzoni più belle mai scritte… cantata da due “mostri” della musica italiana: lo storico duo Dalla – De Gregori. È una preghiera laica, universale, per tutti, splendida senza cadere mai nella retorica, ricca d’immagini evocative e commoventi.

“…Santa Lucia, il violino dei poveri è una barca sfondata / e un ragazzino al secondo piano che canta, ride e stona perchè vada lontano, / fa che gli sia dolce anche la pioggia delle scarpe,/ anche la solitudine.

È evidente che la poesia, come le belle canzoni o ogni opera d’arte, non hanno età, come fossero scolpite su una pietra o un sassolino, che portiamo sempre con noi… E ogni volta che la si ascolta (che bel sussurro è poi la voce di De Gregori in quel lontano album “Bufalo Bill”) ritornano quegli anni, quei sofferti e irripetibili anni ’70, quelli con il cuore in mano, di quel futuro con radi spiragli, quelli della vigilia di ogni partenza che prima o poi sarà quella giusta. E sempre da quella canzone: “Santa Lucia, per tutti quelli che hanno occhi / e gli occhi e un cuore che non basta agli occhi / e per la tranquillità di chi va per mare / e per ogni lacrima sul tuo vestito, / per chi non ha capito.

Francesco De Gregori

Tutto scorre, ma tutto si riavvolge come in un nastro, il film di ciascuno di noi si compone di tante sequenze che la memoria poi riannoda in una ipotetica sala di montaggio, fra moviole e tessere da assemblare. Le vite degli altri (i tanti altri) diverse e talvolta simili alle nostre. La solitudine rimane dolce, anche quando si è in grande compagnia.

Non eravamo di quelle “persone facili che non hanno dubbi mai”, tutt’altro. Eppure soffiava dentro un vento forte; tanto è cambiato e tanto ci ha cambiato.

Ma quella canzone rimane indelebile, come un sassolino, o come un macigno.

Riascoltarla (a Santa Lucia) fa sempre bene al cuore.

Armando Lostaglio

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Armando Lostaglio
ARMANDO LOSTAGLIO iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Basilicata; fondatore del CineClub Vittorio De Sica - Cinit di Rionero in Vulture nel 1994 con oltre 150 iscritti; promotore di altri cinecircoli Cinit, e di mostre di cinema per scuole, carceri, centri anziani; autore di testi di cinema: Sequenze (La Nuova del Sud, 2006); Schermi Riflessi (EditricErmes, 2011); autore dei docufilm: Albe dentro l'imbrunire (2012); Il genio contro - Guy Debord e il cinema nell'avangardia (2013); La strada meno battura - a cavallo sulla Via Herculia (2014); Il cinema e il Blues (2016); Il cinema e il brigantaggio (2017). Collaboratore di riviste e giornali: La Nuova del Sud, e web Altritaliani (Parigi), Cabiria, Francavillainforma; Tg7 Basilicata.

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