Mostra di Lorenzo Bartolini, scultore del Bello naturale

La Galleria dell’Accademia di Firenze presenta la prima grande mostra monografica dedicata allo scultore Lorenzo Bartolini (1777-1850), artista la cui opera ebbe un ruolo centrale e determinante nello sviluppo della scultura dell’Ottocento. La mostra rappresenta una straordinaria opportunità per ripercorrere decenni cruciali dell’arte e della cultura italiana, dal turbolento periodo napoleonico al vivo dei moti risorgimentali, nel più vasto quadro della società internazionale.

Lorenzo Bartolini (1777-1850), “scultore del bello naturale”, come precisa il titolo di questa prima grande rassegna monografica, fu uno dei più grandi artisti del suo tempo e uno dei più ingiustamente dimenticati dalla cultura artistica e dalla critica, nonostante i vertici raggiunti dalla sua produzione. Destino crudele il suo e del resto comune a molti dei maestri di quell’Ottocento italiano, ‘rıscoperti’ solo da qualche decennio. Eppure Lorenzo Bartolini puo’ a giusto titolo essere considerato una ‘star’ del suo tempo, lui che, paragonato al sublime Canova, era ricercato nel suo studio fiorentino (prima in via della Scala, poi in via delle Belle Donne e infine a San Frediano) dalla committenza più colta ed esigente d’Europa e d’America.

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Lorenzo Bartolini e Giovanni Duprè, Ninfa del deserto, Mamiano di Traversetolo (Parma) , Fondazione Magnani Rocca

Di formazione neoclassica, si forma nell’atelier di David a Parigi, diventa amico di Ingres e viene presto notato da Napoleone che gli commissiona il suo celebre busto bronzeo, oggi al Louvre. Proprio in virtù della fiducia conquistata durante il periodo parigino, Napoleone lo invia a Carrara in qualità di direttore dell’ Accademia di Belle Arti, in piena fase di ristrutturazione per volere di Elisa Baciocchi, sorella dell’imperatore e duchessa dei territori di Lucca, Massa e Carrara. Elisa voleva fare della piccola cittadina toscana un polo mondiale di produzione, creazione e diffusione del marmo e della scultura. E’ qui infatti che venivano prodotti, sotto la direzione di Bartolinı, tutti i busti dei membri della famıglia imperiale, i cosiddetti ‘napoleonidi’, diffusi in tutto l’Impero.

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Lorenzo Bartolini, Ninfa dello scorpione, 1843-44, marmo, Paris, Musée du Louvre, département des sculptures, dono della Société des Amis du Louvre

Più tardi, alla caduta dell’impero, l’artista si orienta prima verso un linguaggio purista, ammiratore del Quattrocento fiorentino, e poi romantico, pervaso da sinceri valori civili, capace di infondere al marmo – ma anche aı suoi gessi preparatori, custoditi nella gipsoteca della Galleria dell’Accademia, molti dei quali messi per la prima volta a confronto con le rispettive sculture – l’aura del sentimento.

Col passare del tempo, Bartolini si interessa sempre più alla verità del reale, alla natura in sé, che già alludeva, ai suoi occhi, a qualcosa di più che soltanto a una “bella forma”, incuriosito dall’uso “rivoluzionario” che ne comporta, come ne testimonia l’interesse mostrato nei confronti dei primi dagherrotipi. «Tutta la natura è bella relativa al soggetto da rappresentarsi, e chi sa copiare tutto saprà fare». Dunque per Bartolinı, il bello non è solo oggettivo, non è un canone, ma è la natura riprodotta nel rispetto di ciò che è, qualunque essa sia.

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Lorenzo Bartolini, Dirce, detta anche Baccante a riposo,1834 ca, marmo, Paris, Musée du Louvre, département des sculptures

Tale precetti infondono anche la sua attivita dı pedagogo. Nel 1840, nominato professore di scultura presso l’Accademia dı Firenze, Bartolini invita i suoi studenti a reagire contro il classicismo accademico attingendo ai Greci del V secolo, agli artisti toscani del XV e XVI secolo, ma soprattutto direttamente al reale, non esitando a sostituıire i modelli ‘classici’ con un giovane gobbo deforme, suscitando il più vivo sconcerto.

Promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Soprintendenza Speciale per i Beni Artistici e Storici ed Etnoantropologici e per il Polo Museale della città di Firenze e la Galleria dell’Accademia, la mostra si articola lungo tre sezioni : il periodo francese e la committenza Bonaparte; l’affermazione dei nuovi valori del Purismo e la committenza internazionale; infine, la decisa apertura all’osservazione del dato naturale, che fa di Bartolini non più soltanto un fermo punto di riferimento per altri artisti suoi contemporanei, ma anche maestro di generazioni future.

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Lorenzo Bartolini, Fiducia in Dio, 1834 -35, marmo, Milano, Museo Poldi Pezzoli

La mostra fa finalmente emergere l’altissimo livello qualitativo della produzione dello scultore toscano, mettendone in luce la ricchezza degli interessi artistici, che spaziano sui temi più vari: da quelli di natura intima e sentimentale, ai temi monumentali, nei quali, non di rado, svela il suo impegno politico partecipe degli eventi storici a lui contemporanei. Entrambi i linguaggi sono padroneggiati magistralmente dall’artista pratese, a suo agio nella scala urbana, come nel Monumento Demidov, nel ritratto (ritrasse, fra gli altri, Madame de Staël, Lord Byron, Franz Liszt, Gioacchino Rossini, i Demidov), nella personificazione di valori spirituali come la fanciulla trasfigurata nella Fiducia in Dio, ritratto di una giovane adolescente nuda, accovacciata, mani intrecciate e sguardo puntato verso l’alto.

Grazie ad un sobrio ed elegantissimo allestestimento espositivo, la mostra permette inoltre di mettere in dialogo le opere di Bartolinı con quelle del grande Michelangelo, esposte a pochi metri di distanza nella tribuna della Galleria.

Barbara Musetti
Docente di storia dell’arte

Informazioni pratiche:

Bartolinimostra1.jpg LORENZO BARTOLINI. Scultore del Bello naturale

A cura di Franca Falletti, Annarita Caputo, Ettore Spalletti con la collaborazione di Francesca Ciaravino

Firenze, Galleria dell’Accademia

fino al 6 novembre 2011

Sito della mostra

Apertura :

Da martedì a domenica, ore 8,15-18,50
Chiusura: tutti i lunedì, Capodanno, 1° maggio, Natale

Costo Biglietti:

Intero € 11,00, ridotto € 5,50 (dalle ore 8.15 alle 16.00)
Intero € 10,00, ridotto € 5,00 (dalle ore 16.00 in poi)

Prenotazioni per la visita:
Firenze Musei, Tel: 055 294883

Catalogo Giunti editore

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Barbara Musetti
Barbara Musetti est docteur en histoire de l'art et enseignante, notamment à l'Ecole du Louvre de Paris.