Le nipotine e il dittatore

Per numero di vignette storielle poesie canzoni sketch sfottò, in un paio di anni Berlusconi ha superato di gran lunga il ventennio di Mussolini. La diffusione dei messaggi ironici satirici sarcastici beffardi derisori è assicurata dal web, l’intera rete italiana dei computer ne è percorsa notte e giorno, i video e le foto intasano gli indirizzi mail lungo l’intero stivale italico.

Una delle ultime composizioni si riferisce a una scadenza sociale ravvicinata, la dichiarazione dei redditi, quella che ti obbliga a pagare le tasse e non può essere infedele o evasiva soltanto per chi vive di stipendio o pensione (per tutti gli altri sì, eccome…!). Gira sotto forma di appello intitolato “Aiuta le nipoti di Mubarak in difficoltà” con una foto della ormai famosissima “Ruby”, ossia la minorenne che, arrestata a Milano per una accusa di furto, venne rapidamente liberata da una telefonata del capo del governo il quale sostenne che si trattava della nipote dell’allora rais egiziano. Segue, nel beffardo messaggio, l’invito a “devolvere l’8 per Mille delle tue tasse alla campagna di sostegno alla prostituzione a cura della presidenza del Consiglio.” E’la quota che i contribuenti possono destinare a enti, università, musei, centri di ricerca, etc.

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Eppure in Italia ce n’è di gente convinta che davvero il premier italiano credeva che quella fanciulla fosse la nipote del presidente egiziano. Categoria di cui fa parte la maggioranza che sostiene il governo Berlusconi: i deputati hanno votato compatti per evitare che il loro capo finisca davanti al giudice normale, dichiarando che egli ha agito per evitare una grave complicazione diplomatica, convinto che quella fanciulla fosse da proteggere per salvare le relazioni italo-egiziane. E che lui le aveva dato dei soldi (decine di migliaia di euro) proprio per salvarla dalla prostituzione, altra azione diplomaticamente ragguardevole, guai se l’allora potente zio l’avesse saputo. Quando è stato rovesciato dalla rivolta, nei mail sono fioccati gli inviti a raggiungere la nipotina in Italia.

Sul web si sono susseguite oltre cento variazioni sul tema, sono apparse immagini di “nipote di Rin Tin Tin”, “nipote di Gheddafi”, e via imparentando; su You Tube lo sketch dello showmen statunitense Charlie Brooker ha ricevuto decine di miglia di accessi, per giorni ha spadroneggiato sui monitor la sua battuta sul “fantasma e l’embrione”, ovvero il settantacinquenne che seduce la 17enne (e per questo è sotto processo, ma sostiene che la nipote di Mubarak non poteva essere assolutamente minorenne, anzi, gli sembrava vecchiotta, perciò ha dormito nella sua villa).

Dopo le ultime vicende parlamentari con l’approvazione di leggi presentate come “riforma della giustizia” ma che annullano migliaia di processi (compresi quelli a carico di Berlusconi) e liberano una enorme quantità di farabutti, e dopo gli ultimi insulti e le minacce alla magistratura, dal mondo intellettuale si sono levate due voci dissonanti. Alberto Asor Rosa ha invocato un “colpo di Stato democratico”; Umberto Eco ha invece fatto notare che Berlusconi è stato davvero geniale perché “al colpo di Stato” ha sostituito “lo struscio di Stato”: invece di azioni violente (“il fascismo per far tacere Matteotti dovette ammazzarlo: roba da Medioevo!”), egli agisce “con estrema lentezza, passettino dopo passettino, in modo estremamente lubrificato…”

Eleonora Puntillo

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