Politici trasparenti? Meglio….invisibili

Non ci sono Santi! Il cavaliere Berlusconi, l’ha giurato: “Prima di andare tutti al mare la legge sulle intercettazioni si ha da fare!”
A nulla è servito il saggio monito del Presidente della Camera Fini che invitava a soprassedere fino a Settembre, a nulla l’invito del Capo dello Stato, che sottolineava che in Italia ci sono altre urgenze e il bisogno di avviare finalmente, una stagione di grandi riforme (il governo con la sua maggioranza schiacciante, potrebbe ben pilotare queste attese riforme), niente. A nulla è servito il monito dell’Onu: “Questa legge mina la libertà d’informazione e d’investigazione pertanto va ritirata o cambiata”.

Niente….niente, niente da fare. IL Berlusca ama la privacy e anche a rischio di distruggere la propria coalizione di governo, la legge si deve fare, i tanti onesti cittadini lo sappiano, a partire dalla fine del mese sarà garantita, finalmente! La loro riservatezza.
E’…. come dire…. una questione di principio.

Qualcuno in mala fede potrebbe dire: “Ma come…e le centoseimila imprese che hanno chiuso nell’ultimo anno? E il quasi un milione di disoccupati nell’ultimo anno? E i suicidi d’imprenditori e di lavoratori diventati disoccupati? E il lavoro nero che costituisce da solo quasi il 20 per cento del nostro prodotto interno lordo? Con tutto il suo peso d’evasione fiscale per oltre 284 miliardi di euro? Altro che manovra economica. E la scuola? con le mamme costrette a portare la carta igienica, per mancanza di fondi scolastici ai loro bambini? E la ricerca? e l’Università?”

Niente da fare. Per Berlusconi e i suoi ascari l’unica cosa importante sono le intercettazioni, bisogna limitarle al massimo se non abolirle. Un colpo alla magistratura e uno all’informazione, così imparano ad impicciarsi dei fatti della casta!

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Eppure se ieri a Milano e Reggio Calabria è stata quasi distrutta la ‘ndangheta (300 arresti tra cui i capi assoluti della mafia calabrese) lo si deve alla magistratura, alla polizia e carabinieri, al nostro ministro Maroni che ben lavora, ma lo si deve anche (se non esclusivamente) alle indagini sorrette dalle intercettazioni (ambientali e telefoniche).
Ma come mai in una società che il saggista Belpoliti, nel suo libro e nel nostro sito, ha definito “Senza vergogna”, si sente il bisogno di garantire la privacy. Una società dove il più potente editore d’Italia, indovinate chi è, fa perseguitare da paparazzi e articolisti con i suoi giornali people, personaggi dello sport e dello spettacolo per svelarne i più intimi segreti e finanche gusti sessuali, si sente poi l’esigenza che la stampa e la televisione non pubblicizzino informazioni su scandali politici, su casi di corruzione e su comportamenti etici di chi ha in mano le sorti politiche, economiche e sociali del nostro paese?

La Santache sottosegretaria di questo governo, più realista del re, indovinate chi è il re? È arrivata a dire che bisogna tutelare la privacy anche dei mafiosi (addio sconfitta della ‘ndrangheta….allora).

Il dubbio è che più che la privacy si voglia impedire che l’informazione disveli l’ipocrisia del berlusconismo che è fatto di manifestazioni come il “Family Day” (lo ricordate?) tutti a difesa della sacralità della famiglia, contro l’immoralità delle coppie di fatto, salvo poi che il capo (indovinate chi è) partecipa ad un giro di prostitute con cui organizzare allegri festini con illustri ospiti. Bertolaso, il capo della Protezione civile, assurto tempo fa ad eroe, in odore di santità, che poi si trova ad avere compagnie equivoche che forniscono allegre massaggiatrici brasiliane, oppure che ottiene in fitto, senza colpo ferire, una casa a Roma pagatagli dalla cricca (l’equivoca società di appaltatori premiati con appalti ovunque e lucrosi).

Basta, basta….un po’ di privacy e….. di questione morale, aggiungerei.
Che dire….cari amici? Si dice che i politici devono essere trasparenti (lo diceva un tempo finanche l’attuale direttore del TG1 Minzolini il re dei berlusconiani), ma l’onesto Berlusconi vuole di più, vuole che i politici e i loro comitati d’affari siano invisibili.

Veleno

(nella foto il Family day del 2007)

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