La legge è uguale per tutti.

Regionali in Francia e regionali in Italia. Anche da lontano si vede la differenza.

Qui in Francia, si parla di rilancio dei territori, di occupazione e della crisi economica che ha ridotto le possibilità d’investimento nelle Regioni. Si parla di ecologia, OGM, di fonti energetiche, di piani per gli SDF (Senza fissa dimora, i nostri senza tetto), di politiche per meglio integrare gli immigrati.

In Italia gli elettori, i cittadini, sono considerati dalla “politica” solo un fastidioso e necessario optional, a cui impunemente si può togliere, dopo aver riscosso il canone, un mese d’informazione pubblica, con un curioso sistema che vieta i talk show politici di maggiore ascolto dalle reti pubbliche, lasciando via libera ai talk show dei canali di casa Berlusconi. Ai cittadini italiani non bisogna dare conto di nulla né di scandali, né della condotta inaccettabile, dell’attuale classe di governo.

Gli italiani sono vissuti dall’attuale classe di governo e più in generale dall’attuale partitocrazia, come una inutile perdita di tempo. Gente che deve votare senza informarsi, che non deve porre domande, tanto il loro voto deve solo legittimare le solite lobby e caste il cui massimo sacrificio è di riportare capitali in Italia con i benefici governativi. L’ultimo caso è grandioso.

Credo che neanche Age e Scarpelli, maestri della “commedia all’italiana”, avrebbero potuto concepire un soggetto migliore, neanche un Monicelli, avrebbe potuto dirigere una vicenda così ridicola ed emblematica sulla società italiana di oggi.

Parliamo della presentazione delle lista elettorale del PDL nel Lazio. Con il sig. Milione (si, sì chiama proprio così) che incaricato di presentare come da regolamento nei termini la lista del PDL nel Lazio a sostegno della candidata Renata Polverini, è arrivato fuori tempo massimo, determinandone come per regolamento la esclusione dalla competizione elettorale.

Galeotto fu un panino. E’ già leggenda, ma si dice che il sig. Milione, estenuato dalle manovre dei Finiani (leggi Fini) e dei berlusconiani, su chi dovesse essere il capolista, nell’attesa di una decisione, abbia mollato tutto, preda della fame, e sia uscito dall’ufficio per farsi un panino.
Al rientro la fila non gli ha permesso di rientrare tempestivamente presso l’Ufficio elettorale del Tribunale è fu la frittata.

PDL fuori dal Lazio e per altri motivi (firme irregolari) fuori anche dalla Lombardia la lista dell’attuale governatore il pidiellino nonché ciellino Formigoni. Che colpo ragazzi!
Il PD senza muovere un dito (ed è forse meglio così), vince, è il caso di dire, a tavolino, 2 – 0.

E invece no.
Dopo le leggi salva premier, ecco arrivare le leggi salva governatori. Con Decreto Legge, interpretativo (chissà cosa bisognava interpretare, visto che il regolamento che esiste da innumerevoli elezioni è chiarissimo) si dispone la riammissione delle liste escluse per il mancato rispetto delle forme e del regolamento.

Altro che certezza del diritto. Qui di certo c’è solo che la partitocrazia, che con arroganza se la suona e se la canta come gli pare e piace.
Gli italiani, quelli veri, che aspettano sicurezza nel lavoro, case per i giovani, che vorrebbero vivere autonomamente e non presso i genitori, che vorrebbero sentire parlare di ospedali per la loro efficienza e non solo per gli scandali, che aspettano pulizia morale nella classe politica, oltre che nel mondo dell’imprenditoria e degli appalti, che invece di tagli all’istruzione alla giustizia vorrebbero più asili e scuola, più ricerca e competitività, tribunali più veloci ed efficienti, sono serviti.

Ancora per una settimana si è parlato della incapacità del partito di governo di presentare finanche le proprie liste, pensate che bello quando questi campioni di efficienza dovranno occuparsi di noi.
Così, invece che di parlare dei mille problemi delle nostre regioni. Dalle frane che divorano la Calabria e la Sicilia, degli scandali negli ospedali del Lazio o della Puglia punta estrema di un servizio sanitario allo sfascio, dei mille problemi e contraddizioni politiche che affliggono dal nord al sud la nostra Italia, siamo a parlare di come bisogna protegge la partitocrazia che esprime questo governo, le cui leggi sono sempre e solo a difesa dei propri privilegi ed interessi.

Con questo decreto si è al top.
Con efficacia retroattiva si salva il PDL in Lombardia e Lazio. Mi chiedo chi glielo dice a quel povero cristo che pur bravissimo viene escluso da un concorso decisivo per il suo futuro, solo perché magari la sua domanda d’ammissione è arrivata o partita in ritardo? Per lui non ci saranno leggi salvagente.

Dopo i vari lodi salva Berlusconi, il legittimo impedimento e le leggi salva-premier, un’altra legge per favorire qualcuno a danno di altri.
Non c’è che dire per le regionali in Francia si parla di politica, in Italia dei soliti imbrogli o di nulla.

La realtà è che forse dalle aule di giustizia bisognerebbe togliere i crocifissi, ma certamente andrebbe tolta quella inutile e “ridicola” frase imposta dalla nostra Costituzione che ricorda che:
“La legge è uguale per tutti”.

Veleno

Filmato da Dajelazio su You Tube.


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