Con il 5° numero, il giornale Focus In spegne la prima candelina

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Un numero storico che conclude il primo anno di attività indipendente della testata italo-francese. E lo fa, attraverso un dossier controverso su “Natura – Contronatura” e su un giornale stampato, già da due numeri, su carta riciclate e con tecniche eco-responsabili. Sotto il titolo “Contronatura” (e non “contro LA natura”) la rivista ha voluto aprire un dibattito su comportamenti o pratiche che vanno contro le leggi della natura. Espressioni quali “lasciar fare la natura” o “agire secondo natura” vogliono dire proprio questo : rispettare quel principio costitutivo di ogni essere vivente – umano, vegetale, animale – che stabilisce ordini e leggi senza che l’intervento dell’uomo imponga, quasi sempre per interesse, regole che di naturale hanno ben poco. Nel Medioevo la speranza di vita era di 20-30 anni, all’inizio del ‘900 di 30-40, oggi di 65 anni e passa, ci dice Luciano Trasatti, ricercatore al CNRS di Roma e istigatore, con il suo articolo “Sulla naturalità delle cose”,. Da scienziato, non è per principio contro gli OGM perché hanno portato per esempio a curare forme di glaucoma. Ma questo non è il punto, o per lo meno non è il punto che ha voluto sollevare la redazione nei diversi articoli. Massimo Rizzo, ristoratore, lancia un Forum di discussione sugli OGM chiedendosi tra l’altro a che serve produrre piante sterili se non a vendere agli agricoltori semi che potrebbero produrre da soli. Al contrario di Trasatti, Zosimo si ribella all’uso del pianeta come cavia. Gastro-filosofico anche il contributo di Franco Lombardi (“Il ventre molle della paura”). Perché tutte le cose buone ci fanno male ? Perché il nemico è il piacere, insinua Lombardi, mentre la paura di rovinarci la salute guida le nostre scelte enogastronomiche, se così si può ancora chiamarle. Ma anche l’uomo non ci scherza. Ce lo mostra il fotoreportage di Matteo Pellegrinuzzi, (“Tutta colpa dell’uomo”) nel nord Italia dove alluvioni, secche e frane sono dovute a comportamenti umani. Completano il dossier i contributi della psicologa Cinzia Crosali (“Il linguaggio umano è contronatura”), il dibattito sull’identià nazionale basata sul possesso o meno di un documento, come spiega con brio Ruggero De Pas (“Il Devoto-Oli va in tilt”) e quello sulla pretesa naturalità dell’istinto materno, che Tiziana Jacoponi illustra attraverso il romanzo “Quando è la notte” di Cristina Comencini.
Si arrichisce anche la nuova rubrica associativa con oltre dieci pagine dedicate alle associazioni italiane in tutta la Francia. In questo numero le nostre colonne ospitano anche un’associazione corsa, Euromediterrànea, che si batte per la creazione di un’Euroregione tra Corsica, Sardegna, Liguria e Toscana. Presenti in forza, quindi, le associazioni sarde e quelle del costa meridionale francese.
L’attualità sociale e politica, così come le pagine culturali, seguono lo spirito del giornale: quello di riflettere alle similitudini e le differenze tra due paesi vicini ma così lontani: ai suicidi sul lavoro in Francia, si contrappongono le morti bianche in Italia; il fiasco dei vaccini in entrambi i paesi (e nel mondo intero); i tanti italiani o francesi che fanno cultura e che alimentano, attraverso il loro operato, un’immagine creativa e vivace dell’Italia.

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