Camille Claudel ‘riabilitata’ enfin e da record da Artcurial. L’Abandon esitato a 1.187.000€

Il valore artistico di Camille Claudel è confermato anche dal mercato
dell’arte. La vendita Artcurial del 27 novembre a Parigi di una ventina di opere inedite di Camille Claudel ha totalizzato la cifra record di 3.5 milioni di euro e ha triplicato le stime iniziali. Di 12 opere 6 musei avevano diritto di prelazione, tra cui il nuovo Museo Camille Claudel di Nogent-sur-Marne e il Museo d’Orsay. Era l’ultimo insieme di opere della Claudel di una tale importanza e ancora in mano della famiglia dell’artista.

«Camille Claudel è stata celebrata questa sera dai collezionisti di tutto il mondo. La sua opera, acclamata dai più importanti musei, è sicuramente parte del Pantheon della Scultura Moderna».

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Così ha commentato Bruno Jaubert (Directeur associé – Département Art Moderne, Artcurial) nella serata del 27, dopo l’asta in cui una ventina di opere di Camille Claudel, le ultime ancora in mano della famiglia dell’artista, son state messe all’incanto da Artcurial a Parigi.

Musa e amante del grande artista francese Auguste Rodin, sorella del riconosciuto intellettuale e scrittore Paul Claudel, l’artista è nota, oltre che per il suo talento, anche per aver distrutto gran parte del suo lavoro prima di essere confinata in un ospedale psichiatrico nel 1913.

La maggior parte di queste opere, bronzi, terra-cotta, intonaci, proviene dalla casa della famiglia Claudel a Villeneuve-sur-Fère, dove Camille Claudel (1864-1943) aveva costruito uno studio in soffitta, la casa è stata poi acquistata nel 1926 da Jacques de Massary, nipote dell’artista. Al momento della sua morte, nel 1943, dopo aver trascorso 30 anni in un ospedale psichiatrico, Camille era stata quasi del tutto dimenticata. Solo negli anni Ottanta i critici la riscoprirono ed iniziarono a esporre la sua produzione composta di circa 100 pezzi, riportandola oggi al centro del mercato dell’arte, fino a renderla una delle più costose artiste di sempre.

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Lot 4

Camille CLAUDEL

L’Abandon, grand modèle (62 cm), concepito nel 1886 e

edito in bronzo tra il 1905 e il 1922.

Estimation 600,000 – 800,000 €

La stella della vendita è un bronzo in cui due figure sono racchiuse in un abbraccio appassionato, intitolato The Abandonment / L’Abandon , grand modèle, del 1886, in cui sono presenti forti echi della sua burrascosa vita privata, narrata anche nel bel film del 1988 diretto da Bruno Nuytten, progettato, voluto e prodotto da Isabelle Adjani. L’opera è stata stimata tra 600mila e 800mila euro.

Camille Claudel, dunque, si è affrancata ed è definitivamente uscita dall’ombra del suo maestro e amante Auguste Rodin. Il 27 novembre Artcurial ha ‘ufficialmente’ esitato a Parigi una ventina di opere provenienti dalla collezione della sua famiglia che hanno triplicato le stime totalizzando € 3.599.200 ($ 4.283.048), con il 95% dei lotti venduti e il 75% aggiudicati al di sopra della stima.

Sono inoltre stati stabiliti tre nuovi record mondiali per un pastello (lotto 9), una terracotta (lotto 3) e un gesso (lotto 7). Inoltre, su 12 lotti è stato esercitato il diritto di prelazione da parte di 6 musei (lotti 1, 2, 3, 5, 6, 8, 9, 10, 13, 14, 15 e 16). La vendita è stata dominata, come si diceva più sopra, da “L’Abandon” o “Sakountala”, acquistato da un collezionista internazionale per € 1.187.000 ($ 1 412 530), al doppio della stima.

di Maria Cristina Nascosi Sandri

LINK PER APPRONFONDIRE:

  • Camille Claudel. La creativa.

    Di Anna Maria Panzera

    http://www.altritaliani.net/spip.php?article1625
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Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

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