Legge elettorale : Samuel ed Eugène sono rosi dall’invidia.

Samuel Beckett ed Eugène Ionesco dalle loro tombe, o meglio dai loro forzieri, perché sono due tesori di cultura, assistono alle vicende della politica italiana e in particolare alle peripezie della legge elettorale, ancora non pronta, a cinque mesi dalle elezioni. Naturalmente commentano e discutono dalle loro nicchie con il telefonino.

Samuel: “Ehi Eugène, hai sentito l’ultima?

Eugène: “Certo! Sensazionale. Per l’assurdo l’Italia resta il mio teatro preferito. Che dici siamo al finale di partita?”

S: “Buona questa! Nooo, in Italia le partite non finiscono mai”.

E: “Già, finiscono i partiti. Ah ah ah! Peccato che ce ne sia ancora uno…”

S: “ Cazzo, pensa che commedia. L’Italia tra cinque mesi va al voto e non ha una legge elettorale”.

E: “O meglio ne ha due che danno due maggioranze diverse e, cosi, tutti liberi e senza governo; Una vera pacchia!

S: “Si ma il partito (l’unico rimasto) che governa ha fatto quattro proposte diverse, tutte respinte. Dicevano: rifacciamo il Mattarellum, risposta nisba; allora facciamo 50 e 50 tra maggioritario e proporzionale e gli altri ridendo e facendo lo schiaffo del soldato: NO! Allora il governo frignando: E se facessimo un bel sistema alla tedesca con un po’ di matriciana. Risposta degli altri correndo di qua e di là: Nix. E loro: Che ne dite del Rosatellum. E’ No! Perché cosi abbiamo un parlamento di nominati, sono insorti i grillini e quelli della sinistra a sinistra della sinistra”.

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E: “Insomma, loro volevano fare sul serio e le loro proposte, giustamente, sono state respinte! Ma siate seri, pretendete il ridicolo!

S: “Certo Eugène, ma io da questa bara…”

E: “Chiamalo forziere è più carino, del resto noi siamo un tesoro…”

S: “Ebbene, da questo forziere io mi rodo il fegato putrefatto. Sono verde di bile! Ma ti rendi conto, potevamo scriverlo noi un testo cosi, davvero formidabile!”

E: “Parole sante, Samuel, ti rendi conto una sinistra sinistra che si è battuto tutta la vita per abolire le preferenze e che ora ad un tratto scopre che le vuole. Ma non portavano alla corruzione e alle clientele?”

S: “Si è vero ma quelli che oggi fanno la sinistra sinistra, sono i nemici del partito democratico, che sarebbe la sinistra è basta! Non sopportano quel fiorentino del cazzo, lo vogliono morto e quindi le idee sono idee ma poi i fatti sono fatti e loro hanno paura di perdere la poltrona, ma anche il tavolo, il frigo, lo sconto dal barbiere e i frutti di mare al ristorante”.

E: “Comunque hai ragione. Prima ci si lamentava perché il governo voleva fare, da solo, la legge elettorale, ora ci si lamenta perché vuole farlo con altri e quindi è un inciucio. Come fai fai ti bloccano”.

S: ”I 5 stelle non vogliono fare coalizioni, ma spingono per una legge che le imponga”.

E: “Che classe! Ma si sa, li guida un teatrante. E che dici di Di Battista, quel giovanotto fresco papà, che, uscito dal palazzo di Montecitorio, è andato ad arringare la piazza sbagliata, raccogliendo ululati, fischi e pernacchie. Non si è reso conto di nulla e ha continuato a fare il suo vispo comizietto”.

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S: “Esilarante! Ti giuro, questo è teatro dadaista!”

E: “Beh, a questo punto quelli dell’unico partito hanno detto al governo, ponete la questione di fiducia, per fare approvare la legge. Una vera meschinità che priverebbe gli italiani del loro spettacolo”.

S:“Orribile! Ed infatti la sinistra che più sinistra non si puo’ ma dovrei dire le sinistre perché tra fuoriusciti dal partito e da nuove geniture sono una cosmogonia infinità, pensa che alcuni astronomi vogliono studiare il fenomeno per dare risposta alla domande sull’origine dell’universo o semplicemente per capire chi siamo e da dove veniamo…Dicevo le sinistre hanno gridato al golpe!”
_ E: “Beh, i più moderati hanno parlato di sospensione della democrazia e chiedono di sedersi in parlamento per parlarne ancora, del resto la legge elettorale è una PRE RO GA TI VA del parlamento,”.

S: “Si ma il parlamento in cinque anni non ha proposto nulla, tanto che l’allora presidente Napolitano accetto’ il nuovo mandato solo a condizione che il governo e il parlamento si impegnassero a far approvare una valida legge elettorale”.

E: “Il governo ci provo’, addirittura accompagnando la legge ad una nuova riforma costituzionale.”

S: “E allora..?”

E: “La riforma costituzionale l’hanno fatta fuori gli italiani e alla legge ci ha pensato la Corte Costituzionale. Insomma: « The show must go on!”

S: “Insomma, ricapitolando. Al governo viene dato il mandato di fare nel quinquennio una legge elettorale razionale (che brutta parola!) per avere la governabilità nel paese. Il parlamento dà la maggioranza al governo, ma poi si lamenta perché vuole una legge condivisa da un largo schieramento. Tutte le proposte del governo sono respinte e il parlamento non fa nessuna proposta salvo poi lamentarsi che manca una legge elettorale. Tra cinque mesi il quinquennio è finito. Che dire… è la tempesta perfetta! L’ultimo nastro di Krapp al suo cospetto è un trattatello di razionalismo”.

E: “Certo, gli italiani sono legati a teatri e teatrini, non rinuncerebbero mai al loro spettacolino. E poi, tutti già si lamentano, che con la fiducia votata dal PD, ma anche da Forza Italia e Lega, si aprono le porte ad un governo di larghe intese, l’ennesimo inciucio! Molto meglio avere mille partitini che il maggioritario. Con mille partitini che non contano un cazzo avremo più ricatti e governi sul orlo del baratro e tante chiacchiere in TV. Wow! Naturalmente gli italiani si lamenteranno poiché ci sono troppi partitini che non contano un cazzo ma decidono tutto, e cosi la giostra fa un nuovo giro”.

S: “Sai Eugène, alla fine io credo che agli italiani piaccia cosi. Un governo, governa e senza governo liberi tutti di lamentarsi aspettando il prossimo…”

E: “Godot?”

S: “No, la Cantatrice calva che è di là a pettinarsi”.

E: “le bambole?”

S: “Certo che è un vero teatro dell’assurdo e noi qui a roderci il fegato…”.

Veleno

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