Al via il festival MiTo Settembre Musica. La musica delle stelle.

Dal 3 al 21 settembre 2017 ritorna la prestigiosa rassegna musicale MiTo, guidata da Anna Gastel e da Nicola Campogrande, Direttore artistico.
L’11ª edizione del MiTo propone la Natura come tema universale attorno al quale superare paure e conflitti. Alla Scala il primo dei 140 concerti divisi tra Milano e Torino. In programma anche cori in piazza per migliaia di persone.

Sono in programma 140 concerti, di cui circa la metà ad ingresso gratuito, alcuni di una natura rara, che intende riprodurre l’armonia celeste, secondo l’antico dettame filosofico della musica avvertita nelle sfere rotanti del cosmo, di cui parlavano i Pitagorici. Questa non è più una lusinghiera suggestione, ma una realtà che ha trovato consistenza su di una partitura che sarà proposta il 17 settembre con il coro G diretto da Carlo Pavese. Ne parla il compositore estone Urmas Sisask che si produrrà nelle voci del Gloria Patri, 24 inni scritti nel 1998 e pubblicati dall’editore finlandese Fennica Gehrman, a Magnano (Biella), nel monastero di Bose.

Allora ho avuto l’idea di ricavare alcuni intervalli musicali dal moto dei pianeti intorno al sole. Ne è derivata una scala musicale bellissima, pentatonica (composta da 5 note), identica a una impiegata in Giappone, la Kumayoshi.

Foto Lorenza Daverio

Nell’intervista concessa a “Lettura” del 30 luglio 2017, egli aggiunge che viaggia molto, seguendo il movimento ciclico delle costellazioni cui si ispira e si definisce un artigiano della musica delle stelle, un musicista stellare. A chi gli chiede se il titolo Gloria Patri abbia attinenza con la tradizione cattolica, egli risponde che rispetta tutte le religioni e che considera i cielo stellato il suo altare, ma che ha preferito impiegare testi latini liturgici perché sono ben conosciuti ed hanno una maggiore risonanza con i cantanti e con gli ascoltatori.

I miei strumenti sono il pianoforte, matite, carta e il pendolo che è molto importante e mi aiuta a trovare connessioni con gli spiriti superiori e mi dà istruzioni esatte. Spesso sogno musica e la annoto al risveglio. Adesso sto lavorando all’opus 159, un oratorio, Dom, dedicato alla città finlandese di Turku.

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Ci saranno pure molti ospiti direttori e compositori attorno all’Accademia nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica nazionale della RAI, l’Orchestra del Regio di Torino, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra da Camera Italiana. Sarà una grande festa che prenderà avvio nelle due città per l’occasione associate, rispettivamente il 3 a Milano ed il 4 a Torino e chissà che, con l’aiuto delle stelle, non si riesca a dimenticare per un po’ l’amaro di quest’ultima stagione del terrorismo islamico e dei guasti d’un terremoto fuori posto.

L’attesa è anche molto viva per la partecipazione della prima italiana del concerto per violino: Al Andalus di Mohammed Fairuz. Questo maestro è arabo-americano di origini palestinesi, uno dei più prolifici compositori degli Stati Uniti, di 31 anni, che ha a cuore un forte impegno civile ed è venuto a contatto con culture diverse anche mediorientali. Sta lavorando a The New Prince che s’ispira al Principe di Machiavelli.

Che il festival della Musica abbia dunque inizio con i migliori auspici !

Gaetanina Sicari Ruffo

I concerti a Milano: http://www.mitosettembremusica.it/programma/calendario/milano/2017

I concerti a Torino: http://www.mitosettembremusica.it/programma/calendario/torino/2017

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Gaetanina Sicari Ruffo
Gae(tanina) Sicari Ruffo è purtroppo venuta a mancare nel 2021. Viveva a Reggio Calabria. Già docente di Italiano, Latino e Storia, svolgeva attività giornalistica, collaborando con diverse riviste, tra cui Altritaliani di Parigi, Calabria sconosciuta e l’associazione Nuovo Umanesimo, movimento culturale calabrese. Si occupava di critica letteraria, storica e d’arte. Ha pubblicato i saggi Attualità della Filosofia di D.A. Cardone, in Utopia e Rivoluzione in Calabria (Pellegrini, 1992); La morte di Dio nella cultura del Novecento, in Il Santo e la Santità (Gangemi, 1993); La Congiura di Tommaso Campanella, in Quaderni di Nuovo Umanesimo (1995); Il Novecento nel segno della crisi, in Silarus (1996); Le donne e la memoria (Città del Sole Edizioni, 2006, Premio Omaggio alla Cultura di Villa San Giovanni); Il voto alle donne (Mond&Editori, 2009, Premio Internazionale Selezione Anguillara Sabazia). Suoi anche i testi narrativi Là dove l’ombra muore (racconti Premio Internazionale Nuove Lettere, 2010); Sotto le stelle (lulu.com, 2011); La fabbrica dei sogni (Biroccio, 2013); la raccolta di poesia Ascoltando il mare (Pungitopo, 2015).

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