Giovanni Boldini e il suo mondo, Reggia di Venaria, Torino

Nell’anno del decimo anniversario dalla sua apertura, la straordinaria cornice della Reggia di Venaria – dal 29 luglio 2017 al 28 gennaio 2018 – con oltre 115 opere, ospita una straordinaria mostra dedicata a Giovanni Boldini, come è ben noto, uno dei 3 Italiens de Paris, insieme con De Nittis e Zandomeneghi.

Reggia di Venaria, foto di Paolo Lausdei

In parete oltre 115 capolavori, tra olii e pastelli, del grande e fortunato Maestro Ferrarese, testimoni eterni del fascino femminile, degli abiti sontuosi e fruscianti, della Belle Époque, degli eleganti salotti d’allora: ed è proprio il mondo di Giovanni Boldini, quello che più di ogni altro ha saputo offrire le atmosfere immortali di un’epoca stupefacente e senza eguali che solo pochi film, come Moulin Rouge, del 1952 diretto da John Huston che narra la vita del pittore francese Henri de Toulouse-Lautrec o Midnight in Paris, uno degli ultimi capolavori di Woody Allen, del 2011, son riusciti a rappresentare.

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Ed oltre al Cinema, altre Muse Gemelle si uniscono come la Letteratura e la Moda, la Musica che con lusso, arte e bistrot divengono un unico melting pot grazie al ritmo sensuale del Cancan, dando origine ad una straordinaria rinascita sociale e civile.

Una grande mostra antologica, dunque, quella di Giovanni Boldini, sviluppata su un registro narrativo cronologico e tematico ad un tempo.

La ricca selezione monografica delle opere – di colui che nelle sue opere ha reso ed esaltato la bellezza femminile più di ogni altro artista, svelando l’anima più intima e misteriosa delle nobili dame dell’epoca – si articola seguendo gli anni della sua attività, pur essendo organizzata in quattro sezioni tematiche fondamentali, per capire l’evoluzione espressiva del maestro.

La mostra della Reggia di Venaria non si ferma al momento internazionale dell’esperienza creativa di Boldini, che peraltro abbandona presto l’avanguardia italiana dei Macchiaioli, ma, attraverso alcune importanti opere di confronto, presenta anche 26 opere di artisti a lui contemporanei, quali Cristiano Banti, Vittorio Matteo Corcos, Giuseppe De Nittis, Antonio de La Gandara, Paul-César Helleu, Telemaco Signorini, Ettore Tito, Federigo Zandomeneghi.

Giovanni Boldini, L’amico fedele 1872 ca. Olio su tavola, 26x14 cm. Collezione privata

Le opere – tra cui le celebri La tenda rossa (1904), Signora che legge (1875), Ritratto di signora in bianco con guanti e ventaglio (1889), Signora bruna in abito da sera (1892 ca.), Mademoiselle De Nemidoff (1908) e – ospite d’onore – il capolavoro simbolo della Belle Époque: la grande tela dedicata a Donna Franca Florio, realizzata tra il 1901 ed il 1924 – provengono dai principali musei internazionali quali il Musée des Beaux-Arts di Tours, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Raccolte Frugone – Villa Grimaldi di Fassio di Genova, Collezioni Artistiche. Banca Carige, Galleria d’arte moderna Empedocle Restivo di Palermo, Museo Nazionale di Capodimonte e da prestigiose collezioni private difficilmente accessibili.

Con il patrocinio della Città di Torino, la mostra ospitata nelle Sale delle Arti della Reggia di Venaria, è prodotta ed organizzata da La Venaria Reale con Arthemisia ed è curata da Tiziano Panconi, autore del catalogo ragionato di Boldini del 2002, e Sergio Gaddi.

Il catalogo è edito da Arthemisia/Skira.

Maria Cristina Nascosi Sandri

Il sito ufficiale della mostra:

GIOVANNI BOLDINI-REGGIA DI VENARIA, TORINO

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Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

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