La repubblica degli inciuci.

Ma che sta diventando questo povero Paese mio ?

Mentre nel mondo accadono cose incredibili, si sfiorano guerre nucleari come con la Corea del Nord o l’intero pianeta è sotto un cyber attacco di una nuova criminalità, capace di bloccare interi paesi, con le sue industrie e le sue infrastrutture (ospedali, banche, università) messe fuori gioco con malefiche richieste di riscatto, mentre l’Europa respira riuscendo in Francia come in Olanda e in Austria a respingere i populismi antieuropei con gli immigrati che premono alle nostre porte ricordandoci le pene di un terzo mondo sfinito da guerre, fame e carestie, in Italia (anche grazie ai media) si cazzeggia sulle telefonate tra Renzi e il suo babbo, sulla Boschi alle prese con il nuovo libro di De Bortoli, che, per aumentare le vendite, tira fuori che la ministra avrebbe chiesto alla Unicredit di salvare la Banca Etruria di cui il babbo era vicepresidente e, addirittura, si fa clamore per un’affermazione della governatrice della regione Friuli Venezia Giulia, che ha sostenuto, nel corso di un agitato programma televisivo su una rete Mediaset, che uno stupro su un minore commesso da un profugo raggiunge un livello di efferatezza finanche peggiore di quello commesso da un nostro concittadino.

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Il fatto è che in un’epoca post-ideologica come l’attuale, l’informazione è decisiva per orientare il consenso delle persone. Mi spiego: un tempo chi era comunista avrebbe difeso sempre e comunque l’URSS, perché? Per una questione di educazione ideologica. Chi non lo faceva era visto come un traditore. L’informazione smuoveva poco.

Oggi invece, tramontate le ideologiche novecentesche, i cittadini si orientano sulla base delle notizie e dei loro commenti. Le opinioni cambiano dal giorno alla sera e non è un caso che ci sia tanta politica liquida. Il consenso, come suol dirsi, viene e va e il rischio di manipolare le coscienze è altissimo.

Ma andiamo per ordine. Il caso farabutto vuole che oggetti degli attacchi siano Renzi e i suoi più prossimi riferimenti, la Boschi e la Serracchiani (ma che strano? un giorno bisognerà pur chiedersi perché).

Sempre il caso vuole che l’ennesima intercettazione a Tiziano Renzi (ininfluente penalmente) provenga dai NOA (carabinieri) di Napoli, quelli che seguivano la pratica Consip per il PM Woodcock. La famosa pratica che i magistrati di Roma hanno tolto a Napoli, aprendo una procedura contro Woodcock e scoprendo che un ufficiale dei NOA di Napoli aveva falsificato (o trascritto male) le intercettazioni telefoniche, nelle quali si paventava un ruolo di Tiziano Renzi, il babbo di Matteo, per favorire determinati soggetti per gli appalti alla Consip, che è l’Istituto che fornisce in pratica tutto il materiale di ufficio alla Pubblica Amministrazione del Paese. Un giro d’affari vertiginoso.

Naturalmente, per settimane i Renzi (padre e figlio) sono stati messi sulla graticola, insieme a Luca Lotti, oggi ministro dello sport e, manco a dirlo, consigliere di Renzi.
Ovviamente chi riceve la cortese soffiata nonché tutti i verbali risultati poi falsi o sbagliati per farli pubblicare? Il Fatto Quotidiano, o meglio il Mis-fatto quotidiano (in pratica uno al giorno), come dire la Pravda per il PCUS, tant’è il giornale di Travaglio per il suo committente Casaleggio Associati, che è, con Grillo, il padrone di M5S, oltre che il fornitore di tutti i servizi informatici della testata scandalistica.

Ferruccio De Bortoli

Il 2 Marzo, quando ancora non si sapeva che i verbali erano falsi o sbagliati, Renzi telefona incazzatissimo, al padre pregandogli di dire la verità, di dire tutto quello che sa, chi ha incontrato, dove, come quando e perché. Il povero padre, ridotto a figlio, giura che lui la verità l’ha detta.

Clamorosamente, i NOA di Napoli, malgrado l’incarico gli fosse stato già tolto dalla procura di Roma, insistono ad intercettare Tiziano Renzi e come se non bastasse, ancora una volta la trascrizione viene immediatamente fornita a chi? Ma cavolo siete tardi a capire…ma al Misfatto Quotidiano (pardon al Fatto), il quale ne deduce che se Matteo parlava cosi è perché il padre era colpevole. Ovviamente, dimenticando di sottolineare che l’intercettazione era del 2 marzo quando ancora non si sapeva delle bufale che i NOA di Napoli stavano combinando per affossare Renzi e favorire chi? Esatto!!! Siete perspicaci.

Capitolo De Bortoli. Esce il suo libro che sarà interessantissimo, ma l’ex direttore del Corriere (che ha sempre tenuto sulle balle Renzi) nella presentazione, si ricorda solo della pag. 209, di tredici righe in cui si dice, senza esibire prova, ma giurando sulla sua fonte, che la Boschi avrebbe fatto “pressioni” sul presidente di Unicredit affinché salvasse la Banca Etruria dove lavorava il suo babbo.

Boschi nega, il direttore di Unicredit tace e De Bortoli sminuisce, dicendo che a suo modo di vedere non c’è nulla di male se un politico si occupa di una banca della sua zona, e pur tuttavia conferma l’affidabilità della sua fonte. Ovviamente il fuoco cammina con i populisti e i giustizialisti con un Travaglio che schiuma sul Misfatto Quotidiano, gridando al familismo.

C’è da dire due cose: La prima è che l’onere della prova spetta a chi accusa altrimenti è troppo facile buttare fango su chiunque. Domani vado a dire che sono certo che il mio antipatico vicino è un assassino, che lo so perché la mia fonte è affidabile e solo per questo devo essere creduto? La seconda viene da se. Quando De Bortoli è sicuro bisogna temere. Il cortese direttore che fu, ha obbiettivamente fatto un’ottima operazione di marketing che certamente gli avrà assicurato vendite almeno tra gli elettori di destra e tra i grillini, ma bisogna temere perché già contro Renzi e poi anche contro Carrai, molto vicino a Renzi, fece partire insinuazioni che risultarono false, morale della favola, De Bortoli* per evitare la querela ed una pesante condanna, fu costretto a scrivere sul giornale che dirigeva un editoriale di scuse (si legga la nota in basso). Fusse che fusse, come diceva Manfredi, che tra poco De Bortoli, scaduto il boom di vendite, farà un editoriale di scuse? magari gli consiglieremmo il Misfatto Quotidiano per la pubblicazione (tra amici ci si capisce).

Maria Elena Boschi

Infine Serracchiani. Quasi un record. I nemici del PD (grillini e sinistra rancorosa) sono riusciti a mistificare anche su una frase della Deborah friulana, la quale semmai ha avuto solo la colpa di dire un ovvietà, una banalità. A qualunque persona, anche di bassa intelligenza (capisco che si tentenni per grillini e sinistra rancorosa), sembrerebbe evidente che se un profugo che io salvo da morte sicura, che aiuto a sistemarsi in Italia, dandogli fiducia e protezione, permettendogli di costruire per se e magari per i suoi un futuro nuovo, viene a tradire questa fiducia, questa generosità, stuprando un minore…beh il delitto apparirebbe ben più grave che se fosse stato commesso da un maiale nostrano, o no?

Ebbene, scattano in piedi grillini e sinistra rancorosa e danno della razzista alla Serracchiani. Razzista dove? Visto che la questione non è di pelle (oggi ci sono tanti italiani di colore) ma di cultura, di educazione, d’animo.

Ma è come dire che tutto fa brodo. E cosi in Italia, pezzi della magistratura, purtroppo dei carabinieri e dell’informazione incrociano i loro ferri sempre contro Renzi e la linea del rinnovamento, alimentando macchine del fango un’informazione spazzatura che un tempo era prerogativa di Berlusconi, vi ricordate Il Giornale di Feltri oppure Libero di Belpietro. Purtroppo, a questo fetido coro si sono aggiunti il Misfatto Quotidiano di Marco Travaglio (ma potreste anche dire di Beppe Grillo è lo stesso) e Il Manifesto che un tempo fu un nobile giornale con grandi firme non ultimo l’indimenticabile Valentino Parlato e che ora si è ridotto ad essere il giornale di rancorosi conservatori della vecchia sinistra. Rancorosi di tutto il mondo unitevi! Con analisi prive di lucidità ed obbiettività, sempre pronti ad attaccare qualsiasi novità provenga dalla sinistra.

Credo che abbia ragione il direttore del Foglio Cerasa, quando dice che: « L’unico potere forte in Italia è quello che muove la macchina del fango con lo scopo solo di sputtanare e delegittimare l’avversario politico con ogni mezzo anche con le più classiche della carte false ».
Tuttavia una nota positiva c’è. Un tempo per impedire il rinnovamento del Paese c’era la strategia della tensione. Le bombe e il terrorismo, oggi basta manipolare le coscienze dei cittadini con qualche falsità ben amplificata dai media. Bisogna riconoscere che il metodo è meno cruento.

Aimé l’Italia è ormai una Repubblica fondata sull’inciucio e la maldicenza.

Veleno

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