“Voci giovani a Treviso”, un concorso organizzato da Musicaemozioni.

Prima edizione del concorso internazionale per studenti di canto lirico per l’erogazione di sei borse di studio, organizzato dall’Associazione culturale “Musicaemozioni”. Hanno preso parte alle selezioni circa trenta giovani talenti provenienti da dodici paesi diversi di quattro continenti. Alessandro Pierfederici, musicista e scrittore, ci racconta questa bella esperienza e sfida vinta.

Lo scorso 6 maggio a Treviso, nella splendida cornice del Museo di Santa Caterina, noto presso gli appassionati d’arte per il ciclo delle “Storie di Orsola”, capolavoro di Tomaso da Modena, si è svolto il concerto dei sei finalisti del concorso internazionale “Voci giovani a Treviso”, ideato e organizzato dall’Associazione culturale “Musicaemozioni”, di cui è Presidente Alessandro Pierfederici, con il Patrocinio del Comune di Treviso.

Si è trattato della prima edizione di questo concorso, finalizzato alla concessione di sei borse di studio a giovani studenti di canto lirico, tre in denaro e tre in lezioni gratuite di preparazione del repertorio.

_18275254_691802937672087_225284199748356763_n.jpg

La storia di questo progetto ha avuto inizio dalla sensibilità e generosità di alcuni Soci di Musicaemozioni che hanno offerto un contributo per aiutare l’associazione nel suo sostegno ai giovani. Su proposta della Vicepresidente, l’artista lirica internazionale ed ora professoressa di canto Lucia Mazzaria, si è deciso di creare una borsa di studio al termine di una selezione internazionale. Ma l’allargamento ad altri soci del sostegno economico a questa iniziativa ha offerto la possibilità di istituire altre due borse di studio in denaro, al secondo classificato e al più giovane partecipante alla finale, e sotto forma di lezioni gratuite, tre borse di studio agli altri tre finalisti, così che tutti i giovani selezionati per il concerto conclusivo hanno ricevuto un riconoscimento: così è diventata reale l’idea di un premio conseguito per studiare, coltivare la propria passione e cercare di coronare il proprio sogno.

La vicenda di questa iniziativa è continuata con l’incontro con l’Assessore alla cultura del Comune di Treviso, il Prof. Luciano Franchin, la sua disponibilità nell’accogliere la proposta e la sensibilità dell’Amministrazione comunale nel patrocinarla e sostenerla. La Direzione Artistica dell’Associazione ha individuato i tre commissari nelle persone del soprano Anna Laura Longo, artista lirica e Presidente del Lions Club Casa della Lirica di Milano, del maestro Stefano Trevisi, pianista, musicologo, organizzatore musicale, e del maestro Marco Titotto, direttore d’orchestra, docente nei conservatori italiani e principale direttore ospite della locale Orchestra Filarmonia Veneta. Le procedure di selezione dei candidati prevedevano che, nelle prime due selezioni, i partecipanti fossero valutati in forma anonima, solo dall’ascolto delle esecuzioni, senza alcuna notizia aggiuntiva su di loro. Hanno preso parte alle selezioni circa trenta giovani provenienti da dodici paesi diversi di quattro continenti. Dopo la seconda selezione, tenutasi a porte chiuse il 27 aprile presso l’auditorium “Stefanini” di Treviso, sono stati resi noti i nomi dei partecipanti alla serata finale.

“Musicaemozioni” è una realtà associativa che opera dal 2008, attiva nel campo della musica classica vocale, ed ha come elementi portanti della sua attività l’unione delle varie forme d’arte nel segno della musica, sempre spiegata al pubblico, e l’offerta di possibilità ed occasioni per esibirsi agli studenti ed ai giovani artisti della lirica.

Il progetto “Voci giovani a Treviso” è nato dunque sia per la valorizzare il patrimonio culturale, storico, artistico, che appartiene all’opera lirica, punto di incontro di varie forme d’arte: poesia, musica, arti figurative, danza e movimento scenico; sia per dare un sostegno concreto ai giovani artisti che coltivano quest’arte e che, nelle fasi di selezione ma soprattuto in occasione della serata finale, si sono uniti idealmente nel segno della musica, a dimostrazione di come storie e culture diverse possano conciliarsi, perché vero scopo dell’arte è unire ed arricchire ciascuno con le conoscenze e i talenti dell’altro.

Presentata dall’attore e autore teatrale Enzo Capitanio, la serata finale si è svolta in un’atmosfera estremamente suggestiva, tra gli affreschi trecenteschi, sotto le volte della medievale chiesa sconsacrata, dove storia, arti figurative, musica si sono unite, acquistando quasi valore l’una dall’altra, e con una calorosa partecipazione di pubblico.

Si sono esibiti, alternandosi, ciascuno con due brani tra i più noti del repertorio, sei giovani studenti, tre provenienti dalla Cina, una da Cuba, una dalla Russia e una dall’Italia. Ad accompagnarli tutti al pianoforte il maestro Alessandro Pierfederici.

Al termine delle esecuzioni, mentre la Commissione si riuniva per deliberare, il maestro Pierfederici, nella veste di Presidente di Musicaemozioni, ha illustrato al pubblico le caratteristiche e gli scopi dell’associazione ed ha tracciato una breve storia di questa prima edizione del concorso, ponendo l’accento sulle alte idealità che sono alla base dell’aiuto concreto ai giovani talenti. Non poteva mancare, pertanto, in questo contesto, un riferimento storico, forte e significativo, alla vicenda del grande compositore Giuseppe Verdi, di cui sono stati eseguiti in quest’occasione cinque brani.

verdi_otello.jpg

Dopo gli iniziali studi nel suo paese natale, – ha raccontato Pierfederici – il giovane Giuseppe Verdi tentò di entrare al Conservatorio di Milano ma fu bocciato all’esame d’ammissione. Il destino della giovane promessa sarebbe stato allora quello di ritornare a Busseto, a fare il maestro di musica in campagna, forse il direttore di banda, forse il compositore di musica sacra… Ma a questo punto intervenne un personaggio, Antonio Barezzi, ricco commerciante che, avendone riconosciute le singolari doti musicali, prese in carico le spese della sua formazione: Verdi poté così rimanere a Milano e proseguire gli studi privatamente, per quattro anni, col maestro Lavigna del Teatro alla Scala. Ciò fu importante non solo per la formazione musicale del giovane maestro ma perché in tal modo poté inserirsi in un ambiente musicale, farsi amici ed estimatori che lo accolsero favorevolmente quando, ritornatovi pochi anni dopo, avrebbe debuttato e in seguito, dopo dolorose vicissitudini familiari, trionfato definitivamente come operista.

Ci è lecito supporre che senza l’intervento di Barezzi, che Verdi considerò sempre come un padre (ne sposò anche la figlia, ma pochi anni dopo restò vedovo), forse non avremmo avuto il Verdi che conosciamo, e d’altra parte quest’uomo sarebbe caduto per sempre nell’oblio: il nome di Antonio Barezzi rimane invece nella storia per la sua generosità, da sempre indissolubilmente legato a quello del più grande compositore del nostro paese.

Non poteva mancare, come sempre durante gli eventi di Musicaemozioni, l’accorato appello del Presidente alla salvaguardia di quell’inestimabile patrimonio artistico e culturale che è l’opera lirica:

Abbiamo ascoltato dodici splendidi brani da alcune delle opere più note del repertorio; un esempio dello straordinario patrimonio che è l’opera lirica: di fronte alla bellezza di questa musica, sentiamo fortissima la responsabilità di preservare tale patrimonio, il cui futuro è naturalmente nelle mani dei giovani, per consegnarlo ai nostri figli e ai loro figli, perché ne possano ancora godere e possano imparare da quanto ci è rimasto, da quanto la storia ha consacrato come valore e ricchezza di ogni uomo e di tutta l’umanità. In questo luogo la storia ci parla con le pietre, con i colori e le figure degli affreschi, con le note che abbiamo ascoltato, e ci trasmette un insegnamento da preservare e lasciare intatto e valorizzato a chi verrà dopo di noi. Per questo siamo qui per fare tutti la nostra parte: il pubblico, con la sua vicinanza e il suo calore; i sostenitori economici e l’amministrazione pubblica che patrocina questa iniziativa; noi che l’abbiamo creata e che crediamo fermamente nella necessità di aiutare l’arte e coloro che vi si impegnano.

Così l’opera lirica, nata oltre 400 anni fa, potrà continuare a vivere, come tutte le grandi forme d’arte che abbiamo il dovere di rispettare, coltivare e tramandare.
In tal senso, vorrei dire a tutti questi ragazzi che quello di questa sera per loro è molto più di un successo, è una responsabilità, nei confronti della propria voce e della musica: chi ha il talento e le capacità ha anche il dovere morale di far vivere l’arte a cui si dedica, arricchirla con la propria personalità, servirla con impegno e umiltà, per renderla ancora più grande.

Le parole del Presidente sono state accolte con sentiti applausi che hanno confermato la partecipazione e sensibilità del pubblico intervenuto.

_18301020_691822927670088_1340198499369509018_n.jpg

Sono poi stati assegnati i premi; la Presidente Anna Laura Longo ha letto le decisioni della Commissione giudicatrice, seguite dalla consegna dei premi e dei diplomi: è risultato primo classificato il baritono Liangchen He (Cina), seguito dal soprano Diana Rosa Cardenas, (Cuba); l’italiana Maria Elena Pepi ha ottenuto il premio quale più giovane finalista; Lu Xiaowei (Cina), Oliviya Antoshkina (Russia) e Yankai Li (Cina) hanno ricevuto le borse di studio in lezioni. A tutti sono andati i complimenti e gli auguri della Commissione e di Musicaemozioni per i loro studi e la loro futura carriera.

Infine, come previsto, i primi due classificati hanno concesso un bis, regalando al pubblico un’altra esecuzione di un brano ciascuno.

La prima edizione si è così conclusa tra gli applausi del pubblico e la generale soddisfazione; Musicaemozioni ha dimostrato ancora una volta la sua vitalità e la sua capacità organizzativa nella realizzazione di un evento così impegnativo, che ha ottenuto un grande successo grazie anche al lavoro e alla presenza attiva dei soci.
“Mai Musicaemozioni è stata così unita” ha commentato la Vicepresidente Lucia Mazzaria, “e questo ci riempie di gioia e di orgoglio e ci fa sperare che questo concorso possa riproporsi negli anni a venire.”

Al termine e di questa cronaca, riprendiamo la conclusione del discorso tenuto dal Presidente; rifacendosi all’importanza e necessità di aiutare i giovani talenti, Pierfederici ha così terminato il suo intervento:

Il sommo direttore d’orchestra Arturo Toscanini, di cui ricorre quest’anno il 150° anniversario della nascita, ad ottantacinque anni, dopo aver ascoltato I Musici, disse: – Ho sentito dodici ragazzi bravi, bravissimi, un’orchestra da camera perfetta, dodici giovani di diciotto vent’anni… li ho applauditi, li ho ringraziati. No, non muore la musica. –

Anche noi possiamo affermare che non muore e non morirà mai, finché ci saranno giovani studenti che, adeguatamente guidati, sostenuti ed aiutati, vi si dedicheranno con tanta passione e tanto impegno, perché possa continuare ad alimentare di bellezza, di emozioni e di autentici valori umani e spirituali le future generazioni.”

Alessandro Pierfederici

Treviso, maggio 2017

Article précédent“Da Caravaggio a Bernini”. Una mostra evento a Roma.
Article suivantCannes 2017 e gli italiani – Un 70° di Grande Cinema

LAISSER UN COMMENTAIRE

S'il vous plaît entrez votre commentaire!
S'il vous plaît entrez votre nom ici

La modération des commentaires est activée. Votre commentaire peut prendre un certain temps avant d’apparaître.