‘La cultura è come la marmellata’, di Marina Valensise

Marina Valensise, per quattro anni direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, dà alle stampe un simpatico racconto di questo appassionato iter lavorativo che ha arricchito, oltre a lei stessa, la vita presente e futura dell’importante Istituto: “LA CULTURA E’ COME LA MARMELLATA. Promuovere il patrimonio italiano con le imprese”, un libro davvero istruttivo…

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Un libro come quello di Marina Valensise, LA CULTURA E’ COME LA MARMELLATA, appena pubblicato per i tipi della Marsilio edizioni, non poteva certo passare inosservato agli Italiani d’Oltralpe.

Semplicissima la ragione: l’Autrice, collaboratrice di vari periodici e de Il Foglio da circa vent’anni, storica, autrice di testi e saggi, è stata dal 2012 a settembre di quest’anno, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Parigi.

Dunque chi meglio di lei poteva parlare di ‘audaci imprese culturali totae nostrae‘ in un Paese che ci è cugino, quella Francia d’Oltralpe che da sempre tiene alla Cultura come un fiore all’occhiello, fiore che la Valensise ha ben coltivato, innaffiato e fatto crescere poderosamente.

Il testo è un racconto pieno di simpatica ironia e sensibile intelligenza di questo appassionato iter lavorativo che ha arricchito, oltre a lei stessa, la vita presente e futura dell’importante Istituto.

Tra l’altro il suo insediamento avvenuto non senza fatica anche politicamente – in odore di ‘semi-santità’ ha dovuto dimostrare il NON esistere di connivenze e/o parentele di rango che le avessero potuto, in qualche modo, spianare la strada verso il ‘posto di lavoro’.

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L’operetta, intelligente, essenziale, ma al tempo stesso esauriente ed ammiccante, è l’esatto esempio di come la Cultura, vista nella sua accezione più ampia, a 360°, variegatissima, possa benissimo ‘sposarsi’ con l’imprenditoria, unendo ‘forze’ pubbliche e private, e dare lavoro e soddisfazione anche agli artigiani di questo ‘nuovo’ sapere.

Un istituto di Cultura felicemente diretto per quattro anni che ha saputo, tramite la Valensise, valorizzare ed aumentare pervicacemente in senso materiale e…lato, un lavoro corale e multidisciplinare, simbolo di gran civiltà, da tramandare alle generazioni future, Made in Italy compreso.

Maria Cristina Nascosi Sandri

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Marina Valensise, La cultura è come la marmellata, Promuovere il patrimonio italiano con le imprese, Marsilio Editore , 2016

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Sinossi

La cultura è come la marmellata: meno ne hai, più la spalmi». Marina Valensise parte da questo slogan, apparso sui muri della Sorbona nel maggio ’68, per illustrare uno dei paradossi italiani: il paese con il patrimonio più ricco del mondo è incapace di valorizzarlo, mentre altri prosperano su fortune molto meno cospicue. Fin dal titolo, il suo libro ha il sapore di una provocazione, ma è frutto di un’esperienza concreta. Tra il 2012 e il 2016, infatti, l’autrice ha diretto l’Istituto italiano di cultura a Parigi ed è riuscita a rinnovarne la sede, a moltiplicare il numero dei suoi frequentatori e a raddoppiare le entrate proprie rispetto alla dotazione statale. Il segreto? La virtuosa contaminazione e la potente sinergia tra pubblico e privato a favore del patrimonio, che Marina Valensise ripercorre in queste pagine proponendole come modello di valorizzazione partecipata. La differenza di impostazione non è banale e sta in un concetto apparentemente semplice: la capacità di evolversi, abbandonando un ruolo passivo per una funzione più innovativa, che vada oltre quella di semplice cinghia di trasmissione del sapere dato, per produrre cultura in nome di un’idea più dinamica dell’interesse generale. La lievità del racconto, ricco di aneddoti gustosi e frutto di mille incontri con personalità che nei più vari settori – dal design alla cucina, dall’architettura alla musica – danno lustro all’Italia nel mondo, si unisce al monito a tornare protagonisti in nome della cultura sul piano internazionale, offrendo un decalogo di semplici regole per applicare questo modello alla realtà quotidiana delle istituzioni e delle imprese.

L’autrice

Marina Valensise

Marina Valensise ha diretto l’Istituto italiano di cultura a Parigi dal 2012 al 2016. Dal 1996 collabora con «Il Foglio» e vari settimanali. In passato si è a lungo occupata di storia e ha curato l’edizione italiana delle ultime opere di François Furet. Nel 2007 ha pubblicato Sarkozy. La lezione francese e nel 2015 una biografia dell’Hôtel de Galliffet, in edizione bilingue e illustrata. Con Marsilio ha pubblicato Il sole sorge a Sud. Viaggio contromano da Palermo a Napoli via Salento (2012, 2 edizioni), premio Mondello speciale per la Letteratura di viaggio 2013.

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Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

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