A Roma: Visioni in precario equilibrio

Al Makemake Spazio e Arte di Roma dal 13 ottobre, la personale di due artiste: l’italiana Marcella Persichetti e la nipponica Rujunko Pugh. Viaggio ed incrocio espressivo di due artiste in fuga dall’incubo « Dreamscape », che è il titolo della mostra, perché si rimanga anima viva contro ogni imbarbarimento civile.

A partire dal 13 ottobre presso il Makemake Spazio e Arte di Roma si terrà una mostra dal titolo “Dreamscape: visioni in precario equilibrio”, bi-personale di Marcella Persichetti (romana) e Rujunko Pugh (giapponese).

Con la curatela di Andrea Amatiste, il reticolato simbolico di due donne provenienti da esperienze completamente diverse, si avvale del mezzo espressivo della fotografia nella doppia versione: quella fotografica della Persichetti, “Panama non è in Francia”, che rappresenta il punto di arrivo di una “sonda endogena”, di una ricerca strettamente personale, e quella grafica, “Hereafter” di Rujunko Pugh, che viene assorbita in una dimensione pubblica, per lo più sociale. E’ sempre complesso stabilire contatti ravvicinati avvalendosi di elementi non decorativi, di una percezione che disdegni l’abbellimento e al tempo stesso conservi una visione globale, distillando verità e umanità.

dreamscape.jpg

Ma in questa mostra la duplicità raggiunge una visione correlativa e ben collocata, seppure appaia evidente che la verticalità esistenziale e inafferrabile di Marcella Persichetti diverga dall’orizzontalità civile ed eclettica di Rujunko Pugh. Da un lato della galleria, le nove inquadrature a colori della serie fotografica di Marcella Persichetti ritraggono l’artista in un viaggio solitario, in contesti urbani inquietanti e in focus ambientali intatti, che si mantengono in equilibrio, idealmente, sul filo di una corda, nella difficile congiuntura tra la voce sussurrante del cuore e quella, straniante, di un livello oggettivo che aliena.

Protagonista delle fotografie è il corpo come soggetto e destinatario di una tempesta di stati d’animo che mutano rapidamente in un continuo climax ascendente. Sull’opposto versante espositivo, le stampe su carta e i lavori grafici di Rujunko Pugh, come è stato riferito, “proiettano lo spettatore in un mondo iconografico e stilistico di chiara matrice giapponese”. Gli elaborati grafici intendono il fotogramma come l’input dell’espressione artistica. Nascono dalla combinazione e dal “collage digitale” di più epoche storiche, per cui si va dalla combinazione di immagini sulla bonifica dei rifiuti nucleari di Fukushima, alla traduzione in termini grafico-lineari, tecnica tipicamente di derivazione nipponica.

La visitazione del luogo si fissa sullo sguardo impoetico, epurato da ogni ideale di limpidezza espressiva e di sistematicità di forme tradizionali. Le protagoniste della mostra si fronteggiano lungo il percorso espositivo con le opere che nel caso di Marcella Persichetti si fanno installazioni, mentre con Rujunko Pugh mutano in murales invadendo le pareti della galleria. E’ la condizione contemporanea la chiave per entrare in sintonia con le due artiste, in una fuga dall’incubo (dreamscape) perché si rimanga anima viva, vocazione espressiva contro ogni imbarbarimento civile. Le figure, in fondo, sono attratte da un dominio terreno e cosmico, da una scoperta che non si può fermare solo a ciò che si vede nell’istante: è questo il mistero infinito dell’esprimibile. La mostra chiuderà i battenti il 29 ottobre.

Alessandro Moscè

***

Dreamscape: visioni in precario equilibrio

Marcella Persichetti e Rujunko Pugh

A cura di Andrea Amatiste

Testo critico a cura di Sveva Mandolesi

Inaugurazione Giovedì 13 ottobre 2016, dalle ore 19.00

Dal 14 al 29 ottobre 2016

RAW – Rome Art Week, la prima settimana dell’arte contemporanea della Capitale.

makemake spazio e arte

Via del Boschetto 121 – 00184, Roma

Da lunedì a sabato, dalle 16.30 alle 20.00

+39 392 0112210

LINK DELLA MOSTRA E PER SAPERNE DI PIU’

Article précédentGramsci e l’Edizione nazionale italiana delle sue opere
Article suivant‘Io Sono Dio’ di Giacomo Sartori. Un Dio simpatico ed ecologista
Alessandro Moscè
Alessandro Moscè è nato ad Ancona (Marche) nel 1969 e vive a Fabriano. Ha dato alle stampe le raccolte poetiche L’odore dei vicoli (I Quaderni del Battello Ebbro 2004), Stanze all’aperto (Moretti & Vitali 2008, finalista al Premio Metauro), Hotel della notte (Aragno 2013, Premio San Tommaso D’Aquino) e la plaquette in e-book Finché l’alba non rischiara le ringhiere (Laboratori Poesia 2017). E’ presente in varie antologie e riviste italiane e straniere. Le sue poesie sono tradotte in Francia, Spagna, Romania, Venezuela, Stati Uniti, Argentina e Messico. Ha pubblicato il saggio narrato Il viaggiatore residente (Cattedrale 2009) e i romanzi Il talento della malattia (Avagliano 2012), L’età bianca (Avagliano 2016), Gli ultimi giorni di Anita Ekberg (Melville 2018).

LAISSER UN COMMENTAIRE

S'il vous plaît entrez votre commentaire!
S'il vous plaît entrez votre nom ici

La modération des commentaires est activée. Votre commentaire peut prendre un certain temps avant d’apparaître.