A Venezia, la mostra-evento Helmut Newton tra ritratto, nudo e ‘luxury’.

Alla Casa dei Tre Oci, la mostra Helmut Newton. Fotografie. White Women / Sleepless Nights / Big Nudes (Donne bianche, notti insonni, grandi nudi) che per la prima volta porta nella città di San Marco oltre 200 immagini di uno dei più importanti e celebrati fotografi del Novecento. Recensione con portfolio.

Si è inaugurata a Venezia il 7 aprile, alla Casa dei Tre Oci alla Giudecca, e resterà aperta fino al 7 agosto, una mostra evento dedicata ad uno dei più importanti e celebrati fotografi del Novecento: Helmut Newton (Berlino 31.10.1920 – West Hollywood, California, 23.01.2004). L’esposizione raccoglie per la prima volta nella città lagunare oltre 200 immagini originali realizzate dall’autore tedesco di origine ebrea (il suo vero nome era Helmut Neustädter) nel corso della sua vasta opera collaborativa per le più importanti riviste di “fashion” internazionali, come “Playboy”, “Vogue”, “Elle”, “GQ”, “Vanity Fair” e “Marie Claire”, e in seguito, tra gli anni ’70 e ’80, per le grandi firme della moda: da Chanel a Versace, Bluemarine, Yves Saint Laurent. Borbonese e Dolce & Gabbana. Per esse realizzava gli scatti fotografici per le campagne pubblicitarie, con le modelle vestite e ingioiellate. Subito dopo Newton spogliava le modelle e le metteva nella stesse pose per la sua personale idea artistica-fotografica.

Helmut Newton, Sie kommen, Paris 1981 from the series

Come hanno spiegato molto bene Denis Curti della Fondazione Venezia, organizzatore della mostra in partnership con Civita Tre Venezie e Matthias Harder, curatore capo della Helmut Newton Foundation di Berlino, il grande artista, influenzato dalla fotografia di Martin Munkácsi e di Richard Avedon, nella sua rappresentazione della donna è andato oltre l’immagine classica, inserendo nel contesto fotografico tre elementi innovativi: il ritratto, il nudo e il “luxury”. Un esempio è il ritratto di Paloma Picasso, Saint Tropez, 1973. Essi sono ben presenti nel suo primo catalogo, White Women (1976) dove Newton sceglie 84 immagini (44 a colori e 40 in bianco e nero) in bilico tra arte e moda con una ispirazione ai dipinti della Maja desnuda e della Maja vestida di Francisco Goya esposti al Museo del Prado di Madrid. Newton introdurrà una provocazione nelle fotografie di moda: una nudità integrale senza compromessi, che a volte diventa rappresentazione senza modifiche nell’allestimento scenico. Una strada che verrà poi seguita da molti altri fotografi e registi.

Helmut Newton, French Vogue, Rue Aubroit, Paris 1975 from the series

Nel catalogo Sleepless Nights (1978) Newton raccoglie 71 fotografie (33 a colori e 38 in bianco e nero) nel quale trasforma le immagini da foto di moda, realizzate per diversi “magazine”, a reportage da scena del crimine. I soggetti, generalmente modelle seminude, indossano corsetti ortopedici, donne bardate con selle di cuoio, nonché manichini in pose amorose con esseri umani. Un contesto che diventa “fetish”, senza mai scendere nella volgarità.

Helmut Newton, Saddle I, Paris 1976 from the series

Nel volume Big Nudes (1981) sono raccolti 49 scatti che inaugurano una nuova dimensione della fotografia umana. La gigantografia di modelle nude, non depilate, dallo sguardo serio, in pose decise, senza ritocchi fotografici (impossibili in anni non ancora digitali) sono diventate famose in tutto il mondo. Come ha scritto nella sua autobiografia pubblicata nel 2004, Newton ebbe l’idea di questi nudi a figura intera ispirandosi ai manifesti diffusi dalla polizia tedesca per ricercare gli appartenenti al gruppo terroristico della RAF (Rote Armee Fraktion). E’ in questo catalogo la foto scelta a presentare la mostra “Self-Portrait with Wife and Models”, Vogue Studio, Paris 1981. Che nasceva con l’idea di reclamizzare l’impermeabile di una nota marca. Alla fine Newton spoglierà la modella e la porrà nuda con indosso solo le scarpe (accessorio fondamentale in molte sue foto) di fronte ad uno specchio, mentre il fotografo indosserà l’impermeabile. Sullo sfondo June Brunnell Newton (sua moglie) attende impaziente lo scatto che renderà celebre la foto. Una curiosità: Helmut Newton era daltonico, e scattava fotografie con due diverse macchine fotografiche, caricate con rullini per scatti a colori e bianco e nero.

Helmut Newton, Self-Portrait with wife and models, Vogue Studio, Paris 1981 © Helmut Newton Estate

Nel corso della sua carriera Newton ha fotografato personaggi dello spettacolo, della cultura, della politica (Margareth Thatcher, Helmu Kohl, Jean-Marie Le Pen) e del cinema: da Ava Gardner, Charlotte Rampling – presente con una notevole immagine – Catherine Deneuve, Romy Schneider, Rainer Werner Fassbinder e Wim Wenders. Nel 1996 è stato onorato in Francia del titolo di Gran Commendatore delle arti e delle lettere. Helmut Newton, colui che ha dato risalto con le sue immagini al mondo femminile, morirà all’età di 83 anni, il 23 gennaio del 2004 a seguito di un incidente stradale in California, a bordo della sua Cadillac.

Andrea Curcione

Da Venezia

HELMUT NEWTON

FOTOGRAFIE: WHITE WOMAN – SLEEPLES NIGHTS – BIG NUDES

TRE OCI/ VENEZIA

07.04 ˃ 07.08.2016

Casa dei Tre Oci

Fondamenta delle Zitelle, 43

30133 – Giudecca – Venezia

Orari

Tutti i giorni 10.00 – 19.00

Chiuso martedi

Info

Tel. +390 041 24 12 332

info@treoci.org

www.treoci.org

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Andrea Curcione
Andrea Curcione è nato e risiede a Venezia dal 1964. Laureato in Storia all'Università Ca'Foscari di Venezia, ama i libri, la scrittura, la fotografia e il disegno. Giornalista pubblicista, ha pubblicato alcuni racconti e romanzi noir di ambientazione veneziana. Si occupa soprattutto di critica cinematografica, ma per Altritaliani scrive anche di avvenimenti culturali e mostre di particolare interesse che si inaugurano nella città lagunare.

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