Buon compleanno, Mozart! A Venezia una Giornata di celebrazione in musica.

Davvero degno di nota, questo 27 Gennaio 2016. Un Giorno della Memoria in…più, perché anche a Venezia si è voluto ricordare e celebrare il 260° anniversario della nascita di uno dei più grandi compositori di tutti i tempi. Lui è una delle poche persone della nostra storia, recente e passata, a cui basta solo il nome per essere riconosciuta: per quasi tutti basta già Amadeus a cui, per dovere di cronaca, va aggiunto… Mozart.

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Bene hanno fatto l’Associazione Mozart Italia, e in particolare Alessio Benedettelli, musicista e appassionato presidente della Sezione di Venezia, a ricordarci questa data riunendo, in un unico abbraccio, il grande salisburghese lungo l’itinerario delle città da lui visitate nel corso dei suoi due viaggi – veri educational tours – fatti in giovane età assieme alla sua famiglia, il padre Leopold, in primis, suo primo maestro e mèntore. Molte le celebrazioni accompagnate da innumerevoli concerti eseguiti da orchestre, gruppi vocali, solisti, tutti vòlti a dare grande risalto alla sua musica.

A Venezia questa giornata mozartiana è cominciata alle Sale Apollinee del Teatro La Fenice, proseguendo poi per tutto il giorno e terminando, infine, nella magnifica sala di S. Giovanni Evangelista. Si son potute ascoltare le sue musiche, anche fra le meno note, che hanno guidato gli appassionati all’essenza del suo immenso patrimonio musicale, una vera eredità universale.

Per Mozart si sono sprecati tutti gli aggettivi per dare una nuova definizione alla sua arte. Sbrigativamente, lo si è quasi subito definito un genio, termine dietro il quale tante, troppe volte, ci siamo nascosti per evitare tentativi di comprenderlo maggiormente. La resa è sempre un limite e ci separa da lui più di quanto non si creda.

Insieme con pochi altri (Michelangelo, Raffaello, Caravaggio… Beethoven, Rossini, Strauss…Einstein…e molti altri, ha segnato il corso di un’epoca, aprendo la strada a quelle successive.

L’ammirazione che anch’io nutro per lui, mi permette di ricordarlo per i tanti omaggi che il mondo gli ha tributato, a partire da quello del cinema, dove grandi registi si sono prodigati, offrendoci immagini e suoni che, pur nella finzione, ci restituissero la percezione del suo tempo, a partire da Ingmar Bergman per arrivare a Joseph Losey a Milos Forman, nel tentativo di sviscerare quanto ancora di lui non conosciamo.

Mozart, già dopo la sua morte, era oggetto di devozione. Nella sua imprescindibile biografia Wolgang Hildesheimer riporta alcune curiose annotazioni in cui scopriamo che un editore del tempo, Nikolaus Simrock, “badava di scoprirsi il capo quando si nominava Mozart”.

Un illustre contemporaneo, il grande filosofo Sooren Kierkegaard, voleva fondare un setta che venerasse non ‘specialmente’ Mozart, ma ‘esclusivamente’ Mozart.

Vien da sorridere pensando che pure in altri campi Mozart non è affatto uno sconosciuto. Son sempre più gli ospedali dove, nei reparti maternità, viene diffusa la sua musica per tranquillizzare le partorienti, così come in certi allevamenti di bovini si è propensi a credere alle virtù delle sue melodie che farebbero aumentare la produzione di latte…

Mozart non è questo. Il suo segreto sta nella sua musica a beneficio di quanti la sanno capire e interpretare. Pure i più distanti da lui non possono rimaner indifferenti ascoltando le note iniziali della “Marcia alla Turca” o quelle semplici e ardite della Regina della Notte nel Flauto Magico – opera dal sapore metafisico cui fu attribuito un potere massonico.

Foto Facebook Alessio Benedettelli

Il pianeta Mozart è ancora oggi un caleidoscopio di ricche suggestioni sonore e ne comprendono una ricca gamma. Si va dal puro divertimento (basti solo pensare alla deliziosa “Eine Kleine Nacht Musik”) per proseguire nelle straordinarie sinfonie, continuando nelle opere per finire nei toni tragici e maestosi del suo meraviglioso Requiem rimasto incompleto, perché la sua avventura terrena si concluse a nemmeno 36 anni.

Per tornare al suo anniversario, Mozart a Venezia arrivò l’11 Febbraio del 1771 per rimanerci fino al 12 Marzo. Ha conosciuto Venezia durante il periodo del Carnevale e nel suo diario scrisse: Venezia mi piace assai! Dimorò in una casa posta a due passi (è proprio il caso di dirlo) dal Teatro La Fenice che mai però ebbe occasione di accoglierlo.

Suonò in case private, là dove poteva trovare una spinetta oppure un piccolo clavicembalo. A tal proposito voglio riportarvi la nota di un’archivista impiegato presso l’Archivio di Stato dei Frari (edificio che conserva tutta la storia della città) che mi raccontava di una lettera capitatagli sotto gli occhi dove solo la data (Febbraio 1771) fa riferimento al periodo che Mozart trascorse qui a Venezia.

Si racconta di un concerto tenuto in una casa situata presso il Ponte della Furatola (nell’attuale bacino Orseolo dove stazionano ancora oggi tutte le gondole del Sestiere di S. Marco) da un giovanetto di lingua tedesca che si andava lamentando dei continui ‘spifferi’ che sentiva arrivargli alle spalle che gli gelavano le mani, soffi d’aria fredda che gli impedivano di suonare come avrebbe voluto.

Chissà, forse era proprio lui…

Massimo Rosin
Da Venezia

Happy Birthday MOZART

Venezia, 27 Gennaio 2016 Teatro La Fenice – Scuola Grande San Giovanni Evangelista. Celebrazione dell’anniversario della nascita di Wolfgang Amadeus Mozart. Un servizio di Televenezia.

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Massimo Rosin
Massimo Rosin nato a Venezia nel 1957. Appassionato di cinema, musica, letteratura, cucina, sport (nuoto in particolare). Vive e lavora nella Serenissima.

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