Mostra Gabriele Basilico a Milano – Ascolto il tuo cuore, città.

Chi meglio del grande fotografo italiano Gabriele Basilico, venuto purtroppo a mancare nel 2013, può farci emozionare dall’evoluzione del paesaggio cittadino contemporaneo? Venerdì 18 dicembre è stata aperta la grande antologica che gli è dedicata (nella foto sotto in un divertente autoritratto) promossa da Unicredit con un bel catalogo Skira, sui tre livelli del Pavilion di Porta Nuova, a Milano, progettato da Michele De Lucchi.

Gabriele Basilico. Credits: Nora Raggio.

Centocinquanta fotografie e 10 filmati, provenienti per la maggior parte dall’Archivio Gabriele Basilico, per tracciare un filo invisibile che collega metropoli di tutto il mondo, da Istanbul a San Paolo, da Shanghai a San Francisco, e che non a caso – come titolo – riprende la celebre frase Ascolto il tuo cuore, città , di cui è autore Alberto Savinio, fratello di De Chirico, entrambi ‘signori della Metafisica Ferrarese’, ideale sottotitolo alla grande mostra monografica dedicata al fotografo, milanese di nascita, ma internazionale, per fama e fortuna.

Gabriele Basilico, Milano 2012. Credits Studio Basilico Milano.

In scena, dunque, tra le altre non poteva che esserci tanta, tantissima Milano, dai Ritratti di fabbriche degli anni ’70 fino al 2012, con le ultime visioni del cantiere di Porta Nuova fotografato dai suoi primordi in quella ‘catalogazione’ ed ordinamento dello spazio tanto cari alle cifre stilistico – visive di Basilico.

Poi un autentico dialogo tra interno ed esterno, tra l’architettura di De Lucchi e le forme di Porta Nuova, che si ritrovano non solo nelle fotografie ma anche oltre ai vetri del Padiglione, le cui ‘ali’, per questa occasione, resteranno aperte.

Curata da Walter Guadagnini in collaborazione con Giovanna Calvenzi e lo Studio Gabriele Basilico è la serie Metropoli, allestita nell’Auditorium del piano terra, che costituisce il cuore della mostra. Un amore-ossessione, come dichiarava il fotografo, per la città come organismo vivente, frammentata, paradossale come una figura umana. E poi i porti della Francia e del Nord Europa, al terzo piano, Napoli e Beirut, e – non in ultimo – il grande scatto della voragine iniziale precedente la nascita della Torre UniCredit e di piazza Gae Aulenti.

Gabriele Basilico, autoritratto 2011. Credits Studio Basilico Milano.

Basilico inizia a fotografare agli inizi degli anni Settanta. Dopo la laurea in architettura, si dedica, con continuità, alla documentazione della città e del paesaggio urbano.

E infatti la ‘città’, come di diceva, con la sua natura e le sue modificazioni, è uno dei temi più cari a Basilico che ha dedicato alle metropoli, fino alla fine, in tutti i loro aspetti, gran parte del suo lavoro.

Basilico ha coltivato la sua amorevole ossessione per la città intesa come organismo vivente, alla ricerca degli elementi di quella ‘strana bellezza’ che può caratterizzare ogni metropoli, “…non solo nella memoria dei centri storici, ma anche nella frammentazione spontanea delle periferie”.

Gabriele Basilico. Roma, vista dalla collina capitolina e della chiesa dell'Aracoeli, 2010. Credits Fondazione Giorgio Cini, Venezia.

Di Basilico piace infine qui rammentare una delle ultime mostre in cui erano presenti sue opere: quella dedicata a Giambattista Piranesi, alla Fondazione Cini dell’Isola di San Giorgio, di Venezia, tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011: alla veduta e alle celebri serie di Roma e di Paestum di Piranesi era, infatti, dedicata la sezione finale del percorso espositivo, una mostra nella mostra, una mèta-mostra, che ospitava una selezione di incisioni di Piranesi affiancate da altrettanti scatti inediti del fotografo. Tramite essi, l’artista, ispirato dalle celebri pagine che la Yourcenar aveva dedicato a Giambattista Piranesi agli inizi degli anni Sessanta del secolo scorso, genialmente ripercorse, con la macchina fotografica, tutti i luoghi delle vedute piranesiane.

Maria Cristina Nascosi Sandri

Gabriele Basilico, Parigi 1997. Credits Studio Basilico Milano.

LINK all’articolo-intervista illustrato e in francese pubblicato su questo sito il 7 settembre 2012 dal titolo: Conversation(s) avec le photographe Gabriele Basilico

L’homme n’est plus à présenter à qui s’intéresse à la photo. Né à Milan en 1944, Gabriele Basilico, architecte de formation, a marqué l’histoire de la photographie de la seconde moitié du XXe et de ce début de siècle par sa manière très singulière de figurer la ville et les paysages urbains. Ce texte a été rédigé sur la base de différentes conversations téléphoniques et écrites entre Gabriele Basilico et l’auteur de l’article, Maria Vitali-Volant
http://www.altritaliani.net/spip.php?article1120

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Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

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