Venezia – La storia infinita delle Grandi Navi continua…

Quella di impedire alle grandi navi di deturpare i canali di Venezia è una delle battaglie di Altritaliani per costruire un Italia diversa, rispettosa delle sue bellezze e dei suoi tesori artistici, ambientali e paesaggistici.

Ormai anche questo Settembre 2015 è arrivato alla fine di un’estate che, qui a Venezia, ha visto il solito assalto alla città: 25 milioni di visitatori giunti da ogni parte del mondo. Così, tra arrivi e partenze, il via vai delle Grandi Navi è proseguito ininterrotto.

La storia infinita tra questi mostri d’acciaio e il resto della città continua, anche se qualcosa di nuovo è successo.

Il 29 luglio è arrivata la sentenza del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) del Veneto che ha definitivamente bocciato il progetto, tanto caro alle autorità portuali, di scavare il Canale Contorta – S.Angelo come via d’accesso alternativa al passaggio abituale delle grandi navi nel Bacino di S.Marco e del successivo Canale della Giudecca (ne abbiamo già parlato in un precedente articolo del 2 ottobre 2014: vedi Venezia. Continua la battaglia Grandi Navi mentre George Clooney…).

Una vittoria per Ambiente Venezia e Comitato No Grandi Navi.

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Ma “i devastatori della laguna” sembrano non arrendersi: stretta una nuova alleanza tra il neo-eletto sindaco Luigi Brugnaro (ex patron della locale squadra di pallacanestro Umana Reyer, che nello stile e la pochezza culturale ricorda Berlusconi) e l’immarcescibile presidente dell’Autorità Portuale Paolo Costa a cui si sono accodati Moretti capogruppo regionale (PD) e Ferrazzi (capogruppo comunale dello stesso partito), tutti hanno resuscitato l’ipotesi di scavare il Canale Vittorio Emanuele per far entrare le Grandi Navi dalla bocca di Malamocco (località del Lido di Venezia) utilizzando il Canale dei Petroli, passando a sud dell’Isola delle Tresse, e giungendo quindi così alla Stazione Marittima (vedi l’immagine nel portfolio).

A dire il vero, tale ipotesi era già stata scartata dallo stesso Paolo Costa in quanto quei percorsi d’acqua sono ad uso commerciale e non crocieristico e quindi in contrasto con le volontà di tutte le compagnie (Costa Crociere, Caribben, Viking Cruise ecc.).

Un punto fermo sul divieto di passaggio delle Grandi Navi era stato fatto con un decreto governativo a firma Clini – Passera (ministri del governo Monti), approvato tre anni fa ma, per ragioni inspiegabili, aggirato bellamente da Costa & Co.

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Esistono ragionevoli alternative all’improbabile ipotesi dello scavo del Canale Vittorio Emanuele? Sì, ed è il progetto di creare un avamposto nel Lido di Venezia creando delle piattaforme adatte all’arrivo delle Grandi Navi. Da lì, i passeggeri raggiungerebbero Venezia a bordo di piccoli traghetti dotati di motori ecologici. Davanti a queste alternative le Autorità Portuali prendono altro tempo e allungano il momento di confronto con le forze cittadine di opposizione, fino ad imporre una frattura che di fatto ostacola una conciliazione per regolare in modo chiaro il traffico di questi mostri d’acciaio, mettendo cosi fine alle conseguenze sul degrado dell’ambiente lagunare.

Ma c’è dell’altro: Venezia Terminal Passeggri S.p.a., società che gestisce il traffico delle navi, non sarebbe più l’unica concessionaria del terminal degli arrivi e partenze, perché la nuova soluzione impone un concorso internazionale (cosa mai avvenuta per la Stazione Marittima, da sempre “occupata” dalla stessa Venezia Terminal Passeggeri).

Così in questo lungo tira e mola, chi continua a perdere è la città stessa, incapace di dimostrare al mondo una difesa efficace del proprio territorio contro il degrado di un turismo sempre più debordante e insostenibile.

Per quanti volessero farsi un’idea sui problemi di inquinamento causati dalle Grandi Navi nelle città portuali della Germania del Nord consiglio di vedere questo film_documentario (in tedesco) su youtube cliccando il link:

https://www.youtube.com/watch?v=D-OPTwE168E&feature=youtu.be

Massimo Rosin

Da Venezia

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martedì 14 aprile 2015 di Massimo Rosin

http://www.altritaliani.net/spip.php?article2225

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Massimo Rosin
Massimo Rosin nato a Venezia nel 1957. Appassionato di cinema, musica, letteratura, cucina, sport (nuoto in particolare). Vive e lavora nella Serenissima.

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