L’élite culturale che non c’è e l’arte della persuasione.

Una volta esistevano gli intellettuali, spesso razionali interpreti del tempo, altre volte visionari capaci di leggere gli sviluppi del mondo. Oggi queste élites, ossia gruppi guida, che sono state alla base di grandi sommovimenti storici e di civiltà, si pensi alla rivoluzione francese, sembrano in via di estinzione.

Chi ha ucciso le élites? L’interrogativo correva su uno dei quotidiani nazionali recentemente.

Nel momento culminante di cambiamenti epocali mancano le élites, ossia gruppi guida. Parliamo di quelle avanguardie intellettuali capaci di interpretare i mutamenti in profondità.

Chi le ha uccise, fatte sparire con un tocco di bacchetta magica?

Eppure esse sono state profondamente utili ai mutamenti sociali e politici.

Senza i philosophes è difficile immaginare la rivoluzione
francese. Senza Voltaire, Rousseau…..

Rousseau ha sancito il ricominciamento, la rivoluzione come nuovo inizio, come ritorno ad una realtà primigenia, alla natura: Tutto è buono quello che nasce dalle mani di Dio, tutto diviene maligno, traligna nelle mani dell’uomo.

Dunque torniamo alla natura, all’innocenza!

Chomschij, il grande linguista statunitense, teorico della comunicazione, diceva che appunto ogni vero rivoluzionario deve rifondare il concetto di natura.

Rousseau

Ma Saint-Just è stato il teorico del principio nuovo di legittimazione del potere, nuovo di zecca: la compassione. La sua celebre frase: “Les malheureux sont la puissance de la terre” è all’origine delle moderne democrazie. I poveri delegano il potere a chi li rappresenta e perciò il nuovo potere è fondato sulla compassione.

Non più il diritto di sangue, ne’ quello divino, bensì tout court la compassione è il fondamento del potere.

Ma ora che la compassione è al tramonto e le masse dalle teste da tagliare, naufraghi sul Mediterraneo, non sembrano più attirare tanto orrore, dove sono le nuove élites? Come nei migliori gialli, chi le ha uccise le ha anche sostituite. Folle di opinionisti, di editorialisti che manipolano con sentimenti di colpa e persuadono. L’arte della persuasione additata dai sofisti! Socrate preferì morire piuttosto che finire in questa folla di persuasori occulti e palesi e, come dice Nietzsche, creò la coscienza individuale.

L’arte della persuasione da occulta nella pubblicità si è fatta esplicita nella politica e nei talk show.

Qual è la conseguenza? Nessun mutamento è davvero tale.

Come suona un’espressione immortale: tutto muta perchè tutto resti come prima.

A sconvolgere il ritmo della modernità, i barconi che navigano sul Mediterraneo e che ci costringono ad interrogarci senza trovare risposte: perchè quelle élites non ci sono o almeno, lo speriamo, non ancora?

Come quando i barbari si rovesciarono nelle città e nei monasteri, distruggendo ogni cosa, trovarono coscienze pronte a indicare la via dell’integrazione: S.Agostino, S.Ambrogio.

Una nuova civiltà sorse dalle rovine dell’antica Roma.

Così sarà della nostra, anche se ancora non vediamo l’aurora.

Carmelina Sicari

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Carmelina Sicari
Carmelina Sicari è stata Dirigente Scolastico del Liceo Classico di Melito Porto Salvo e dell'Istituto Magistrale di Reggio Calabria. Si occupa da tempo di letteratura contemporanea e di semiotica con opere su Pirandello e sull'Ariosto. Ha collaborato a molte riviste letterarie tra cui Studium, Persona, Dialoghi… Ha all'attivo numerose pubblicazioni su La canzone d'Aspromonte, Leopardi e il Novecento letterario. Continua a sostenere nel presente il Movimento culturale Nuovo Umanesimo di Reggio Calabria di cui è stata ideatrice.

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