Leonardo 1452-1519, la grande mostra di Milano. Il disegno del mondo.

Aperta dal 15 aprile al Palazzo Reale di Milano la grande mostra dedicata a Leonardo da Vinci. Un’impresa ambiziosa, quella di allestire una monografica cosi importante sul grande genio del Rinascimento, perseguita con passione e con uno sforzo notevole da parte di Skira, che l’ha prodotta. Un evento da non perdere, frutto di un intenso lavoro curatoriale ed organizzativo di cinque anni che si svolge in concomitanza con l’Expo 2015. Un articolo con portfolio.

E’ stata aperta il giorno del Suo compleanno: il 15 aprile scorso, infatti, Leonardo avrebbe compiuto 663 anni, se si passa il paradosso.

Ma altrettanto paradossalmente si potrebbe dire che creature al di sopra di ogni umano giudizio come lui, non dovrebbero mai morire, sorta di alieni di un mondo perfetto, nati per portare solo luce, cultura, intelligenza (dal latino intelligére = capire) nel mondo.

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La mostra di Milano, che si pone come la “la più grande ed importante esposizione dedicata a Leonardo mai realizzata in Italia” a ridosso dell’EXPO 2015, è ospitata a Palazzo Reale, ma non vanno assolutamente dimenticate le grandi manifestazioni che, sempre a Milano, ai primi anni Ottanta, vennero fatte in suo onore e riferite a Ludovico il Moro, il grande mecenate che lo ospito’ alla sua corte tra il 1482 e il 1499.

E pur da non dimenticare è l’altra grande mostra tenutasi nel 2011 a Londra, alla National Gallery, tema Leonardo alla Corte di Milano, incentrata sulla Pittura, comprendente sette dipinti, metà del totale attribuiti all’Artista.

Miracolosa, fu definita: per la prima volta nella storia, le due versioni de La Vergine delle Rocce eran una di fronte all’altra, nella stessa sala, e lì potevano essere ammirate e paragonate. Il Louvre non aveva mai permesso prima che il suo quadro, la prima delle due versioni dipinta da Leonardo tra il 1483 e il 1485, lasciasse Parigi. La successiva e più spirituale versione della National Gallery, da poco restaurata, rivelava ora colori lividi in una luce sovrannaturale. E per la prima volta, tra gli altri, erano riuniti nella stessa stanza due dei ritratti femminili più celebri e osannati di Leonardo, La Dama con l’ermellino del Museo Nazionale di Cracovia e La Belle Ferronière del Louvre – che, secondo alcuni storici dell’arte, ritraggono, rispettivamente, la giovane amante e la moglie del duca Ludovico il Moro.

La Dama con l'ermellino, Museo Nazionale di Cracovia

Realizzata interamente a Milano, la nuova rassegna su Leonardo appena iniziata, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che ha concesso in via eccezionale la garanzia di Stato e dal Comune di Milano – Assessorato alla Cultura, ed è ideata e prodotta da Palazzo Reale e Skira, grazie ad una partnership che prosegue da oltre quindici anni.

Frutto di un intenso lavoro di cinque anni, è curata da Pietro C. Marani e Maria Teresa Fiorio, tra gli storici dell’arte più importanti per gli studi sul grande genio del Rinascimento e raccoglie oltre 200 opere da un centinaio di musei e istituzioni da tutto il mondo, che hanno eccezionalmente prestato opere preziose dalle loro collezioni, come i tre dipinti di Leonardo provenienti dal Louvre, in parte già citati, ed i trenta disegni autografi della collezione di Sua Maestà la Regina Elisabetta II.

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L’esposizione presenta una visione di Leonardo non mitografica, né vuol essere retorica o celebrativa, ma intersecare tutta l’opera del poliedrico personaggio, considerato come artista e scienziato attraverso alcuni temi centrali individuati dai curatori: il disegno, fondamentale nell’opera di Leonardo; il continuo paragone tra le arti: disegno, pittura, scultura; il confronto con l’antico; la novità assoluta dei moti dell’animo; il suo tendere verso progetti utopici, veri e propri sogni, come poter volare o camminare sull’acqua per cui è allestita in mostra una apposita sezione; l’automazione meccanica e così via, temi che lo hanno reso un alfiere dell’unità del sapere, con l’intrecciarsi continuo nella sua opera di scienze e arti.

Illustra quindi, attraverso dodici sezioni, le tematiche centrali nella carriera artistica e scientifica di Leonardo, omnicomprensive, racchiudendo non solo gli anni della sua formazione fiorentina, ma anche i due soggiorni milanesi, fino alla sua finale permanenza in Francia. Dal percorso espositivo risulta chiara anche la sua vocazione all’interdisciplinarietà e al continuo intrecciarsi di interessi. Nulla o quasi sfuggì alla sua mente eccezionale, tutto volle provare e riprovare, vero campione dell’Umanesimo e del Rinascimento, al contempo, omo sanza lettere, certo – come lui stesso amava autodefinirsi – ma antesignano siderale di ogni umana conoscenza.

La sequenza del percorso espositivo presenta nelle varie sezioni opere autografe di Leonardo – dipinti, disegni e manoscritti – inserite anche a confronto con le opere dei suoi predecessori – pittori, scultori, tecnici, teorici –, un modo per contestualizzare al meglio il contributo di Leonardo alla storia dell’arte, alla scienza, alla tecnica. Due sezioni finali, infine, dimostrano l’influenza di Leonardo come pittore e teorico dell’arte in età moderna e la formazione del suo mito, incentrato sulla Gioconda.

Queste le dodici ripartizioni della mostra:

1. Il disegno come fondamento

2. Natura e scienza della pittura
3. Il paragone delle arti
4. Il paragone con gli antichi
5. Anatomia, fisiognomica e moti dell’animo
6. Invenzione e meccanica
7. Il sogno
8. Realtà e utopia
9. L’unità del sapere
10. De coelo e mundo: immagini del divino
11. I leonardeschi: la diffusione dei modelli di Leonardo e il Trattato della Pittura
12. Il mito di Leonardo

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Riassumendo, dunque, la mostra presenta sette straordinari capolavori pittorici di Leonardo: il San Gerolamo della Pinacoteca Vaticana, la Madonna Dreyfus della National Gallery of Art di Washington, la Scapiliata della Galleria Nazionale di Parma, il Ritratto di musico dell’Ambrosiana e ben tre capolavori, vere icone, dal Museo del Louvre: la Belle Ferronière, la piccola Annunciazione, il San Giovanni Battista.

Esposti inoltre alcuni dei codici originali di Leonardo e un nucleo di almeno cento disegni autografi: Il Codice Trivulziano 2162 ovvero il Libretto d’appunti autografo di Leonardo da Vinci, conservato presso la Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco che potrà essere anche ‘virtualmente’ sfogliato presso una postazione touchscreen, progetto di digitalizzazione finanziato da Bank of America; trentotto disegni provenienti dal Codice Atlantico, grazie alla Biblioteca Ambrosiana, maggior prestatore dell’esposizione; trenta dalla Royal Collection della Regina Elisabetta II, di cui sei, ‘intelligentemente’, visibili recto-verso; cinque dal British Museum, quattro dal Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, cinque dal Metropolitan Museum di New York e cinque dalla Biblioteca Reale di Torino, mentre altri disegni arrivano dalla Morgan Library di New York e dalla Fondazione Custodia di Parigi. Alcuni di questi musei prestano inoltre altri importanti disegni di pittori contemporanei di Leonardo.

San Girolamo, Musei Vaticani

E’ inoltre presentato un cospicuo numero di opere d’arte – dipinti, disegni, manoscritti, sculture, codici, incunaboli e cinquecentine – provenienti dai maggiori Musei e Biblioteche del mondo e da collezioni private, tra cui opere di Antonello da Messina, Botticelli, Filippino Lippi, Paolo Uccello, Ghirlandaio, Verrocchio, Lorenzo di Credi, Francesco di Giorgio Martini, Bonaccorso Ghiberti, Bramante ed altri trattatisti anonimi dei secoli XV e XVI.

La diffusione e la fortuna dell’arte e dei modelli di Leonardo è rappresentata in mostra da splendide opere di Giovanni Antonio Boltraffio, Marco d’Oggiono, Francesco Napoletano, Solario, Francesco Melzi, il suo allievo preferito e suo erede spirituale, Giampietrino, Cesare da Sesto, Girolamo e Giovanni Ambrogio Figino e da altri importanti artisti.

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, intitolato al grande Maestro, presta inoltre due modelli storici di macchine – il carro automotore e il maglio battiloro – realizzati dall’interpretazione dei disegni di Leonardo.

Milano renderà ulteriore omaggio al Grande Maestro con tantissime iniziative.

In programma una serie di approfondimenti fuori sede (oltre Palazzo Reale), che coinvolgeranno i luoghi di Leonardo nel territorio urbano e lombardo: la Sala delle Asse al Castello Sforzesco riaprirà al pubblico, dopo un lavoro di restauro che ha riportato alla luce nuove straordinarie tracce della mano di Leonardo che in quelle stanze lavorò per anni al servizio di Ludovico il Moro: una installazione multimediale racconterà ai visitatori la storia della Sala ed il ruolo di Leonardo nella sua gigantesca decorazione; nella Sala della Balla, sempre al Castello Sforzesco, saranno disponibili due postazioni touchscreen per sfogliare, ingrandire, approfondire le pagine del Codice Trivulziano, il Libro d’appunti autografo del genio fiorentino; nella Pinacoteca Ambrosiana (Il Mondo di Leonardo), all’Acquario civico (Leonardo e l’acqua).

La Cineteca Italiana promuoverà, infine, una serie di nove film su Leonardo che saranno proiettati al MIC-Museo interattivo del Cinema durante il mese di maggio.

Il Catalogo http://skira.net/book/leonardo-6# (offerta web € 58,65)

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Il catalogo, èdito da Skira che accompagna la mostra è, in realtà, ben più di un pur ponderoso desiderabile catalogo: le oltre 600 pagine in grande formato comprendono, sotto la direzione dei curatori dell’esposizione Pietro C. Marani e Maria Teresa Fiorio, venti saggi di altrettanti grandi specialisti internazionali dell’opera di Leonardo, che analizzano le infinite sfaccettature del “disegno del mondo” del genio di Vinci.

Il volume, disponibile in due edizioni, italiana e inglese, si pone di fatto come un’eccezionale ed aggiornatissima monografia, destinata a divenire un “reference book” per molti anni a venire.

E last but not least, da non dimenticare, soprattutto a scopi didattici, la nuovissima e straordinaria App “ Being Leonardo”, realizzata da Skira, per tutti, scaricabile su tablet IOS e Android, un vero viaggio tridimensionale in cui scorre l’intera vita di Leonardo, grazie al quale si potrà accedere agli ambienti fondanti della sua esistenza ed osservare le sue avveniristiche macchine ed i celeberrimi dipinti in formato…interattivo.

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Maria Cristina Nascosi Sandri

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Dal 15 Aprile 2015 al 19 Luglio 2015

Palazzo Reale, piazza Duomo, 12 Milano
Orari Mostra: Lun 14.30-19.30, mar e mer 9.30 – 19.30, gio-dom 9.30 – 24.00
Costo del biglietto: intero € 12, ridotto € 10
Telefono per informazioni: +39 02 0202
Sito ufficiale: http://www.mostraleonardodavinci.it/

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Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

2 Commentaires

  1. LA MOSTRA SU LEONARDO A PALAZZO REALE…UNA DELUSIONE per noi Lariani
    La mostra su Leonardo, tanto decantata come la più grande mostra mai fatta in Italia sul Vinciano è stata proprio una gran delusione.
    L’unica cosa utile e ben fatta è il catalogo nel quale sono presenti molte opere che in mostra non troviamo e vi si decanta una verità più scientifica.
    La mostra ha un allestimento vecchio, serioso che non attrae certamente i giovani o i non addetti ai lavori. Gli studenti e le scolaresche rischiano di addormentarsi se non trovano una guida sufficientemente dinamica e che sappia recitare bene la vita e gli aneddoti leonardeschi; come d’altra parte è stato fatto sulle audio guide dove si narra, in modo superficiale, la storia delle opere più che le caratteristiche delle stesse. Non parliamo poi dell’apparato didascalico che è povero e pieno di lacune; basti guardare i disegni: non ve ne è uno in cui sia riportato il numero o la sigla di riferimento del foglio di provenienza, nè se sia esso il recto o il verso.
    E’ una mostra che intende mostrare le abilità grafiche del Vinciano e la sua ricerca tecnico scientifica ma di fatto risulta essere incompleta anche sotto questo punto di vista.
    Ma la cosa più grave, a mio parere, è che questa mostra distrugge tutta quella scuola leonardesca lombarda che viene qui pressochè ignorata, o mal citata, limitandosi a mostrare soltanto pochissime opere di qualche suo allievo più diretto e forse anche le più brutte o meno significative. Che peccato, un’occasione come l’Expo poteva offrire un arricchimento su Leonardo e la sua scuola per valorizzare maggiormente il territorio.
    Il Prof. Marani, nella sua presentazione, a proposito degli unici due disegni di paesaggio presenti in mostra, il primo del 1473 e l’ultimo del diluvio del 1517/18, si limita a farci notare il radicale cambiamento di Leonardo nei confronti della natura nei 50 anni che separano i due disegni.
    La mostra è priva dei disegni e degli studi sul paesaggio che hanno ispirato opere di grande rilevanza come la Vergine delle rocce, la Sant’Anna, la Gioconda, la Madonna dei fusi, ecc…
    Non ne è presente neppure uno, perché? Dove sono gli studi delle nostre rocce, delle nostre montagne, del Resegone o delle Grigne?
    Si è voluto azzerare quella parte veramente importante di Leonardo che lo legava al nostro territorio, perché?
    Si è voluto con questa mostra, esaltare soltanto la milanesità di Leonardo appiattendo ogni riferimento col territorio, ignorando anche tutto il contorno di opere straordinarie della sua scuola che esistono nelle nostre province. Si è arrivati ad ignorare anche artisti di grande rilevanza come il Luini, che non è neppure presente in mostra. Una mostra che propone cinque opere pittoriche di Leonardo e per il resto una panoramica piuttosto scolastica dei disegni suddivisi per tematiche….che banalità. Per quanto riguarda la scultura non ne è presente neppure una, anche il cavallino ungherese lascia piuttosto perplessi.
    Povero Leonardo, avrebbe potuto diventare con questa mostra un figlio adottivo del nostro territorio e di quella natura che lui ha tanto amato e che è presente nelle sue opere più importanti; quella natura che lui diceva dovesse essere il vero motivo ispiratore per un artista, quella natura che lo ha fatto diventare il vero padre delle scienze naturali….ma dove è finita?
    In questa mostra è quasi del tutto ignorata.

    Prof. Ernesto Solari
    Studioso di Leonardo e del territorio Lariano

  2. Leonardo 1452-1519, la grande mostra di Milano. Il disegno del mondo.
    Leonardo da Vinci seguendo Freud rappresentò nel quadro la Vergine, Sant’Anna e il bambino con l’agnello, un bambino con una doppia madre, mentre nella prima Vergine delle Rocce, oggi al Louvre, si può supporre una madre con un doppio bambino. Il tema del doppio, dello specchio era insito in Leonardo che leggeva e scriveva a rovescio senza problemi. Un altro elemento speculare ricorsivo del quadro è la mano rocciosa che sovrasta e contiene quella aperta di Maria. Gli aspetti speculari, inclusivi, ricorsivi sono il sigillo del genio. Che ritroviamo in Gesù tramite i Vangeli e la Sindone, e in Michelangelo Buonarroti negli affreschi della cappella Sistina. Cfr. Ebook. Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.

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