Venezia A.D. 2015 ancora grandi navi?

Le grandi navi a Venezia non sono un problema risolto. Ai primi caldi primaverili, rieccole comparire con tutto il loro dannoso impatto ambientale. Sussistono progetti per agevolare queste pericolose navigazioni nella laguna veneziana. Se è vero che il neo ministro ai lavori pubblici Delrio promette ed assicura per il futuro solo opere utili, allora bisognerebbe mettere fine a questa vergognosa e pericolosa speculazione.

Erano in molti qui a Venezia a chiedersi se il mese di Aprile appena iniziato avrebbe messo definitivamente fine al problema del passaggio delle grandi navi in Bacino di S. Marco e nel successivo canale della Giudecca. Speranza tradita dalla delusione che è arrivata puntuale. E’ stata la Costa Neoclassica, una delle navi « più piccole » ad aprire il walzer, fatta arrivare dalla compagnia croceristica in sostituzione di una delle ammiraglie: per non incorrere in sanzioni e rimanere nei termini che prevedono, per il 2015, arrivi di navi la cui stazza massima sia inferiore alle 96 mila tonnellate.

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Sebbene siano solo leggermente più piccole (300 metri di lunghezza contro i 340 delle ammiraglie) portano comunque il loro carico d’inquinamento atmosferico.  » E’ una presa in giro » commentano al Comitato NO Grandi Navi. Certo che dopo gli ultimi scandali venuti alla luce, le dimissioni del Ministro ai Lavori Pubblici M.Lupi, le successive incarcerazioni, poi tramutate in arresti domiciliari, del superburocrate Ercole Incalza e di uno dei suoi più fedeli collaboratori Stefano Perrotti, tutti qui in città erano convinti che una fermata ai progetti in corso ci sarebbe stata, per fare chiarezza sul loro eventuale prosieguo e per far si alle indagini delle Magistratura di operare nel modo migliore.

E’ un dato ormai accertato che in Italia nuovi progetti su Grandi opere siano visti come occasioni per grandi affari. Le loro gestioni hanno sempre messo in rilievo gli alti costi d’esercizio derivati da sistemi corruttivi sempre più perfezionati. Pure Davigo e Colombo, magistrati dell’inchiesta « Mani Pulite » si sono dimostrati sorpresi nel vedere come il sistema delle tangenti arrivi sempre più in alto con offerte a cui molti politici e funzionari non sanno rinunciare.
Paolo Costa

Ma gli affari sono affari e in Direzione Portuale si vuole continuare a farli. L’ha fatto capire il suo presidente Paolo Costa (ex-sindaco della città!) lanciando nuovi richiami al governo di Roma per una soluzione immediata del problema. Per le autorità portuali c’è un’unica soluzione, quelle che prevede l’allargamento del Canale S. Angelo-Contorta, comprensivo dello scavo del suo fondale che, portando via qualche milione di metri cubi di materiale fangoso, necessari alla laguna per rigenerare il suo habitat, passerebbe, dagli attuali due metri, a ben dieci.

C’è poi quello di un terminal nel Lido di Venezia, non troppo distante dalle infrastrutture del Mose, che consentirebbe l’approdo di cinque grandi navi in una struttura lunga 940 metri e larga 34 con il trasbordo dei passeggeri previsto con motonavi di ultima generazione a bassissimo impatto ambientale. tempo di realizzo 26 mesi, con un costo di 146 milioni di euro.

Cifre, soldi che, per progetti azzardati come questi, dalle parti di Montecitorio si trovano sempre. E del resto, pure il sostituto di Lupi, è convinto che i lavori delle Grandi Opere devono continuare ad andare avanti. C’è poi un’immagine da difendere; Venezia, che nel panorama nazionale, è una delle cartoline più belle. Intanto dal Comitato “No Grandi Navi” ci si prepara ad una nuova stagione di lotta. Il prossimo 5 Maggio ci sarà una grande manifestazione in Campo S. Margherita con inizio alle 15.30. Saranno esposti i nuovi progetti, ci si confronterà sulla validità degli stessi.

Massimo Rosin

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Massimo Rosin
Massimo Rosin nato a Venezia nel 1957. Appassionato di cinema, musica, letteratura, cucina, sport (nuoto in particolare). Vive e lavora nella Serenissima.

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