“6 Ottobre1943: la razzia del ghetto ebraico di Roma”

tavola rotonda su: Testimonianze, romanzo, storia da Giacomo Debenedetti a Elsa Morante fino ai nostri giorni. Un’interessante commemorazione, per non dimenticare il rastrellamento del ghetto ebraico di Roma nel 1943 e l’inizio della Shoah in Italia, si terrà il 29 ottobre nella capitale italiana, la stessa che ha visto orrori inenarrabili di quel tempo della seconda guerra mondiale fino all’eccidio delle Fosse Ardeatine del 1944, tutti legati a Kapler, allora capo delle SS di Roma insieme ad altri suoi sgherri.

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A distanza di tanti anni non si sono spenti lo sdegno e la sorpresa per quell’ordine infame ed ingiusto che veniva direttamente da Berlino, di arrestare e trasportare ad Auschwiz gli ebrei di Roma. Era l’inizio di quel terribile evento inumano che ancora sembra impossibile si sia realizzato: trattare come merce e ridurre in schiavitù degli esseri umani per annientarli poi con una soluzione finale. Tanto più odiosa l’operazione, che le vittime stesse sminuirono fin dal primo momento, perchè, nei loro confronti fu usata una stratagemma che le depistò. Kapler, dopo aver convocato i capi di quel ghetto, fece credere che la partita con loro si sarebbe chiusa con la richiesta di cinquanta chili d’oro a breve scadenza. Per quanto sembrasse odiosa la richiesta, gli ebrei di Roma pensarono che sarebbe stato meglio accondiscendere ed avere salva la vita, piuttosto che resistere ed essere esposti a tutte le conseguenze subdolamente minacciate. Così tutte le famiglie ebraiche si adoperarono ad accettare il ricatto, aiutate anche da tanti romani, sicure che poi sarebbero state lasciate in pace. Fu raccolto, qualche ora prima della scadenza del termine, l’oro richiesto, anzi in una misura sovrabbondante, perché non restasse alcuna incertezza e fu portato a via Tasso, come era stato intimato (il regista C. Lizzani ne trasse un film: L’oro di Roma,1961).

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Non passò che qualche settimana ed a Kappler, cui si deve la beffa dell’oro, odioso a maggior ragione per la speculazione che ne fece, giunse immantinente l’ordine di eseguire senza altre tergiversazioni quanto gli era stato comandato. Anzi per accelerare l’operazione fu inviato il capitano Danneker, uno specialista in deportazioni. Avvenne così l’esecuzione del famigerato dictat nella notte che precedette il sabato di quel 23 ottobre, studiato appositamente in occasione della festività religiosa, quando le famiglie erano riunite quasi al completo, perché gli arrestati fossero più numerosi. I gerarchi irruppero per le vie del ghetto, circondarono le case che erano state segnalate da precedenti schedature delle prefetture (secondo le leggi razziste del ’38) ed entrarono nelle abitazioni di cui avevano le mappe ed anche gli elenchi dei singoli componenti dei nuclei. Si rivelò allora quanto fosse meticolosa la ricerca tedesca perché nessuno scampasse al suo destino. Pochi ebrei, presaghi d’una sorte terribile, s’erano messi in salvo allontanandosi. Furono catturati 1 200 persone, compresi donne e bambini.

Di esse fecero ritorno dai campi di sterminio soltanto 15 uomini ed una donna.

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Oltre alle testimonianze orali registrate restano narrazioni storiografiche tra cui la cronaca di Giacomo Debenedetti, al settantesimo anniversario, apparsa per la prima volta, ad un anno dall’evento, sulla rivista “Mercurio”. Da essa è derivato il documentario del regista Ansano Giannarelli (Italia 1961,12 minuti). Molto significative e pervase da intensa drammaticità umana alcune pagine di La Storia (1974) dell’indimenticabile e grande scrittrice Elsa Morante che richiamano l’episodio. Da segnalare pure il libro recente di Anna Foa: Portico d’Ottavia, 33 del 2013.

Tutti saranno discussi e presentati con i relativi interventi programmati, nella sala Macchia, alle ore 16.30, del 29 ottobre del 2014, insieme con una mostra dei documenti conservati nella stessa Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

Gaetanina Sicari Ruffo

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Gaetanina Sicari Ruffo
Gae(tanina) Sicari Ruffo è purtroppo venuta a mancare nel 2021. Viveva a Reggio Calabria. Già docente di Italiano, Latino e Storia, svolgeva attività giornalistica, collaborando con diverse riviste, tra cui Altritaliani di Parigi, Calabria sconosciuta e l’associazione Nuovo Umanesimo, movimento culturale calabrese. Si occupava di critica letteraria, storica e d’arte. Ha pubblicato i saggi Attualità della Filosofia di D.A. Cardone, in Utopia e Rivoluzione in Calabria (Pellegrini, 1992); La morte di Dio nella cultura del Novecento, in Il Santo e la Santità (Gangemi, 1993); La Congiura di Tommaso Campanella, in Quaderni di Nuovo Umanesimo (1995); Il Novecento nel segno della crisi, in Silarus (1996); Le donne e la memoria (Città del Sole Edizioni, 2006, Premio Omaggio alla Cultura di Villa San Giovanni); Il voto alle donne (Mond&Editori, 2009, Premio Internazionale Selezione Anguillara Sabazia). Suoi anche i testi narrativi Là dove l’ombra muore (racconti Premio Internazionale Nuove Lettere, 2010); Sotto le stelle (lulu.com, 2011); La fabbrica dei sogni (Biroccio, 2013); la raccolta di poesia Ascoltando il mare (Pungitopo, 2015).

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