Boldini e la Parigi della Belle Epoque in mostra a Milano

A proposito dell’esposizione “BOLDINI, PARISIEN D’ITALIE”. Fino al 18 gennaio 2015, GAMManzoni Centro Studi per l’Arte Moderna e Contemporanea di Milano (via Manzoni, 45) ospita una mostra dedicata a Giovanni BOLDINI (Ferrara 1842 – Parigi 1931) tra i maggiori esponenti della pittura italiana e internazionale, colui che seppe interpretare i sogni di un mondo in bilico fra Otto e Novecento e conquistò, fortunatamente, fama ed onori nel corso della sua lunga vita, non postumi come altri grandi artisti quali Van Gogh, per non citarne che uno!

Boldini, ritratto della principessa Radziwill
Boldini, ritratto della principessa Radziwill

Curata da Enzo Savoia e da Francesco Luigi Maspes, col patrocinio della Commissione Europea, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano, l’esposizione ripercorre le tappe fondamentali della carriera del pittore ferrarese attraverso la selezione di quaranta capolavori – alcuni dei quali mai esposti in pubblico – provenienti da prestigiose collezioni private italiane, privilegiando opere eseguite a Parigi tra il 1871 e il 1920 circa, il periodo della sua piena maturità creativa e stilistica.

Boldini, La visita
Boldini, La visita

Il percorso presenta opere di grande importanza, come il nucleo di quadri eseguiti per il mercante Adolphe Goupil dove a prevalere sono soggetti garbati o allusivi, ambientati fra un Settecento galante, esotismi orientaleggianti e una eccitante contemporaneità. Da questa miscela prende vita una serie di lavori, densi di materia e di colore, dove protagoniste sono dame abbigliate alla moda del tempo, dall’ingenuità maliziosa e carica di sottintesi, moderne interpreti di una femminilità vivace, spesso ritratte sullo sfondo di paesaggi rigogliosi. Di tale produzione la mostra accoglierà capolavori come La lettera (1873), Giovane seduta al pianoforte (1873), Berthe esce per la passeggiata (1874), L’attesa (1878), La visita (1874) e gli acquarelli Al parco (1872) e Interno con figura elegante (1875), tutti eseguiti tra il 1872 e il 1878. A posare qui è Berthe, la graziosa modella e amante di Boldini per quasi un decennio, la cui fisionomia aggraziata torna con frequenza nei quadri del periodo.

Boldini, Al Parco
Boldini, Al Parco

Di altrettanto interesse sono le “impressioni” paesistiche della campagna francese e le affascinanti vedute di Parigi, la éternelle Ville lumière, caratterizzate da un “realismo” singolare in cui l’artista ferrarese dimostra di padroneggiare sia il piccolo che il grande formato, basando ogni sua creazione sullo studio attento del vero. Esemplare è l’Omnibus in Place Pigalle (1882) dove la vita pulsante della città in continuo fermento abbaglia lo sguardo del pubblico e lo trascina lontano alla scoperta di un palpitare intenso e suggestivo.

Boldini, Omnibus à Place Pigalle
Boldini, Omnibus à Place Pigalle

La mostra approfondisce, inoltre, l’evoluzione dello stile di Boldini nel genere del ritratto, quello che lo fece davvero conoscere in tutto il mondo, dalle effigi ufficiali, a quelle riferite ad amici e colleghi. È la produzione dove meglio risalta la sintonia di sguardo e di cuore fra Boldini e artisti a lui contemporanei, come Degas, Manet, Helleu e Sargent. A partire dagli anni Novanta dell’Ottocento, sulle sue tele prende vita una galleria di personaggi illustri, di donne soprattutto, interpreti di una femminilità sempre più indipendente, che egli studia per ottenere i migliori effetti di colore. Ritratti come quelli dell’attrice Jeanne Renouardt, di Enrichetta Allegri, di Marie-Louise Herrouet, della Principessa d’Isemburg-Birstein,

Boldini, La principessa d'Isemburg-Birstein
Boldini, La principessa d’Isemburg-Birstein
Boldini, Signora in rosa, Archivio Fotografico Provincia di Ferrara
Boldini, Signora in rosa, Archivio Fotografico Provincia di Ferrara

di Mme Lacroix o di Mlle Gillespie imprigionano il fascino del bel mondo parigino: un mondo interpretato e colto nella sua verità da quelle pennellate veloci, scattanti, decise, pre-futuriste che resero Boldini uno dei ritrattisti più ricercati e amati dalle dame di fin de siècle e fecero scrivere al critico Thiébault-Sisson nel 1896: “nell’arte scabrosa di accentuare, per l’imprevisto di una movenza, per la posa inaspettata, talvolta azzardata, la grazia e la nota seducente delle sue modelle, Giovanni BOLDINI non conosce rivali”.

Il catalogo è di GAMManzoni Edizioni.

Maria Cristina Nascosi Sandri

GAMManzoni
Via Manzoni, 45, 20121 Milano, Italia
Orari: da martedì alla domenica 10-13 e 15-19
Ingresso: 6 euro

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Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

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