Museo del Novecento di Firenze…appena aperto

E’ stato scelto il 24 giugno 2014, giorno di San Giovanni, ‘quello’ dell’Apocalisse, per intenderci, o del sabba delle streghe, per inaugurare a Firenze l’esposizione permanente del ‘Museo Novecento‘.

Battute a parte, esso rappresenta una vera rivoluzione per quella splendida città che fu, per qualche tempo, capitale d’Italia.

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Di sicuro è a tutt’oggi, capitale riconosciuta in tutto il mondo dell’Arte più classica, tra Medioevo, Umanesimo e Rinascimento.

Grande rivoluzione, dunque, si diceva, questo salto temporale nella branca a Firenze più confacentesi: ma un ‘completamento’ era indispensabile, a detta degli stessi curatori e governatori della città, tra cui il sindaco Dario Nardella e la sovrintendente Cristina Acidini.

Suddiviso in 15 ambienti espositivi, il nuovo museo fiorentino ospita una collezione di circa 300 opere, organizzate attraverso un percorso che, dal 1990, risale fino ai primi anni del secolo.

Da De Chirico e la sua ferrarese Metafisica presentata, all’epoca, in sezione alla Biennale di Venezia al Morandi del Realismo degli anni ’40 e ’50 , da Emilio Vedova a Renato Guttuso a Lucio Fontana: ecco alcuni tra gli artisti le cui opere son ospitate all’interno del museo, nella sede dell’antico Spedale delle Leopoldine, in Piazza Santa Maria Novella, un complesso nato come Spedale di San Paolo, all’inizio del XIII secolo, con un porticato costruito da Michelozzo da Forlì ispirato al grande Filippo Brunelleschi. Nel 1800 fu destinato alle Scuole Leopoldine. (N.d.r. VEDI IL PORTFOLIO IN FONDO ALL’ARTICOLO.)

Lo spazio monumentale è stato recuperato grazie ad un lungo e delicato lavoro di restauro, curato dal servizio Belle Arti del Comune di Firenze, con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Partner del progetto è il Gioco del Lotto, che in questi ultimi anni ha finanziato molti progetti culturali delle discipline, le più varie, tra cui, giusto per esemplificare, l’ultima opera cinematografica di Michelangelo Antonioni, l’immenso eppur…cortometraggio Lo sguardo di Michelangelo, del 2004.

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Assieme ai ‘classici’ sopracitati, son presenti opere di tanti altri artisti, tra cui le realizzazioni d’avanguardia di Catelani e Guaita che segnarono la partecipazione di Firenze alla Biennale dell’88, allestito per raccontare l’arte di quello che vien definito il ‘secolo breve’.

Il Museo Novecento di Firenze espone una parte delle collezioni del Comune, unita ad opere e documenti relativi agli ultimi decenni concessi in comodato da artisti, collezionisti ed enti, che hanno generosamente sostenuto la nascita di questa nuova istituzione.

Alberto Moretti, part. polittico Malcom X ed Altri, 1965

Le sale dedicate alle collezioni comunali mostreranno a rotazione le numerose donazioni di artisti e collezionisti pervenute grazie all’appello fatto dal critico Carlo Ludovico Ragghianti a seguito dell’alluvione del 1966, tra cui la prestigiosa collezione Alberto Della Ragione.

Ordinato in senso cronologico, tematico ed interdisciplinare, in un percorso che affianca alle opere postazioni multimediali, dispositivi sonori e sale video, come detto, il Museo Novecento offrirà finalmente al pubblico, in una conferma dovuta, la vibrante rappresentazione di quell’irripetibile stagione artistica che per tutto il secolo scorso vide Firenze al centro della scena culturale nazionale e internazionale.

La presenza della musica, della poesia, della letteratura, del teatro, del cinema, dell’architettura, il racconto della contaminazione tra arti, moda e comunicazione di massa che hanno caratterizzato tanta parte del secolo, ricostruiscono l’ambito di produzione delle opere, facilitandone la comprensione in una proposta museo-espositiva davvero innovativa e interdisciplinare.
Presto giungeranno anche esposizioni monografiche e mostre dossier.

L’opera « Nitrito in velocità » del futurista Fortunato Depero è quella che rappresenta la mostra ed inaugura il museo ed anch’essa lo ‘fa’ a pieno titolo: è noto che il mitico Caffè delle Giubbe Rosse di Firenze, fu la sede, dal 1912 del Futurismo, l’ultimo grande, grandissimo –ismo tutto italiano.

Maria Cristina Nascosi Sandri

MUSEO NOVECENTO

Piazza Santa Maria Novella 10, 50123 Firenze, Italia

Tel. 055 286132

www.museonovecento.it

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Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

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