Alla presenza di Giorgio Napolitano si rinnova a Napoli Palazzo Zevallos.

Le Gallerie d’Italia presentano le Sale rinnovate di Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli. Un nuovo spazio all’Arte. 120 opere dal seicento al primo novecento per raccontare l’arte figurativa a Napoli. Le parole del Capo dello Stato.

E’ con grande soddisfazione che riapriamo oggi le porte delle Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano, per presentarle ai cittadini di Napoli in una nuova veste, ha esordito il professore Giovanni Bazoli, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa San Paolo alla presentazione dell’evento presente il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
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Le Gallerie dello storico palazzo di via Toledo, sono state riallestite per la valorizzazione di un nucleo di oltre centoventi opere, attraverso le quali è possibile ripercorrere le vicende fondamentali delle arti figurative a Napoli, in un arco di tempo che dagli inizi del Seicento si spinge fino ai primi anni del Novecento. Questo nuovo intervento si inserisce nell’ambito di Progetto Cultura, il programma pluriennale che pianifica le attività di Intesa San Paolo in campo artistico e culturale.

L’iniziativa più ambiziosa elaborata dal Progetto è stata la creazione delle Gallerie d’Italia, la rete dei poli museali e culturali della Banca presenti sul territorio nazionale cui appartengono, accanto alle Gallerie partenopee, le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari a Vicenza e quelle di piazza Scala a Milano. Il nuovo allestimento di Palazzo Zevallos Stigliano, secondo il progetto espositivo curato da Fernando Mazzocca, arricchisce le Gallerie con gruppi di opere di grande significato storico e valore artistico, appartenenti al contesto culturale del Sud d’Italia, e in particolare di ambito napoletano, provenienti dalle raccolte costituite dagli istituti di credito, per la maggior parte del Banco di Napoli e della Banca Commerciale Italiana, confluite poi in Intesa San Paolo.

Il nuovo itinerario museale si articola in spazi più estesi, sette sale rispetto alle tre precedenti, e propone una raccolta di opere della pittura a Napoli nel corso del Sei-Settecento fino agli inizi del Novecento a partire da Caravaggio ad Artemisia Gentileschi a Bernardo Cavallino, Luca Giordano, Francesco Solimena, Gaspare Traversi, l’olandese Gaspar von Wittel, alla Scuola di Posillipo, a Pitloo, Giaginto Gigante, Gabriele Smargiassi, Palizzi, Morelli, Mancini, Migliaro fino alle opere di Gemito (terracotte, bronzi, disegni ed acquerelli) che formano un insieme artistico di altissima qualità.

Maurizio Barracco, presidente del Banco di Napoli, ha ricordato come il Progetto rappresenti una riqualificazione culturale per Napoli e ripristina un legame storico tra le Banche e la Cultura interrotto alla fine del secolo scorso, rimettendo al suo posto un tassello importante della storia della città. La riapertura e la riqualificazione delle Gallerie di Palazzo Zevallos mette a disposizione dei cittadini uno spaccato importante della loro storia culturale e la civiltà di un Paese, di una Città – ha concluso Barracco – si misura dall’accesso dei cittadini alla cultura.

Professor Bazoli con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita all'inaugurazione delle Gallerie

Il Presidente Napolitano, nel prendere la parola, ha ricordato che il nuovo sviluppo del Mezzogiorno è legato anche ad eventi come questo in una città Napoli che è ricca di tesori e dispone di risorse del tutto insospettate. Un patrimonio artistico quello partenopeo che dovrebbe godere di una fruibilità continua. Musei sempre aperti, ha suggerito ed auspicato il capo dello Stato, un modo ed un approccio per parlare in modo adeguato alle giovani generazioni affinché siano esse artefici di un futuro che proietti il Paese e soprattutto il Mezzogiorno in modo adeguato nel contesto socio-economico e culturale delle grandi democrazie.

Una splendida giornata per Napoli, un monito per quanti nei palazzi del potere non sono in grado di assicurare alla Città di Napoli momenti di prestigio quale l’Evento di oggi.

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Raffaele Bussi
Raffaele Bussi è nato a Castellammare di Stabia. Giornalista, scrittore e saggista, collabora con importanti quotidiani e periodici nazionali. Ha collaborato a "Nord e Sud", "Ragionamenti", e successivamente a "Meridione. Sud e Nord del Mondo", rivista fondata e diretta da Guido D'Agostino. E' stato direttore editoriale della rivista "Artepresente". Collabora al portale parigino "Altritaliani" e alla rivista "La Civiltà Cattolica". Ha pubblicato "L'Utopia possibile", Vite di Striscio", "Il fotografo e la Città", "Il Signore in bianco", "Santuari", "Le lune del Tirreno", "I picari di Maffeo" (Premio Capri 2013 per la critica letteraria), "All'ombra dell'isola azzurra", romanzo tradotto in lingua russa per i tipi dell'editore Aleteya, "Ulisse e il cappellaio cieco" (2019). Per Marcianum Press ha pubblicato: "Michele T. (2020, Premio Sele d'Oro Mezzoggiorno), "Chaos" (2021), "L'estasi di Chiara" (2022), "Servi e Satrapi" (2023).

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