Maffeo legge Jacopone da Todi: L’imprescindibile forza della coscienza.

Lo scrittore cilentano Pasquale Maffeo ci propone con un suo nuovo libro di riscoprire l’attualità di una figura come Jacopone da Todi (1233-1306) , la sua vita e la forza della sua coerenza. L’opera è intitolata “Jacopone da Todi – Frate rovente e poeta mordente”. A lungo osteggiato dalla critica ottocentesca e positivista, Jacopone va rivalutato. Una figura moderna che si oppone al nostro mondo, in piena crisi di coscienza e di valori, fatto di apparenze e di scarsa sostanza.

Personaggio straordinario, ed ai più poco conosciuto nella sua reale dimensione, la figura di Jacopone da Todi che Pasquale Maffeo ci affida nel suo ultimo lavoro che l’Editrice ANCORA di recente ha pubblicato.

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Lo scrittore cilentano nella rivisitazione dell’originale poeta e solitario contestatore del suo tempo ne inquadra la vita e l’opera nel quadro storico del tempo. E’ la narrazione scrupolosa lungi da sbavature delle “stagioni di una vita sullo sfondo di travagli religiosi e civili” a partire dalla nascita fino agli studi a Bologna, dalla professione notarile al matrimonio fino alla morte prematura della moglie Vanna, a seguire un periodo senza dimora e la successiva entrata in convento con mille travagli fisici e spirituali fino alla morte, un periodo segnato dall’incontro con due pontefici Celestino V e Bonifacio VIII.

Solitario contestatore del suo tempo, ci riferisce Maffeo, personaggio che alla luce della contemporaneità, impone riflessioni non minime e secondarie a fronte delle insignificanti proliferazioni televisive delle cantate e gridate radiofoniche o tanto peggio nelle prediche di piazze e strade ed anche di pulpito. Nella babele della non cultura odierna a farla da padrone cantautori che navigano sull’onda miliardaria, calciatori che tirano calci ai danari e non ultime donne che esibiscono a spettacolo il proprio bel nudo.

Ma cosa c’entra Jacopone con tutto questo? C’entra e molto perché Il monaco di Todi, ci riferisce Maffeo, maledice merci e mercimoni, proclama che nell’uomo la coscienza dei valori non è negoziabile, neppure il dolore, una lezione etica la sua impartita con il credito delle verità consegnate ai versi del laudario. Un caso unico questo di Jacopone dove la vita si rispecchia nell’opera e l’opera nella vita. Maffeo non si nasconde dietro il suo intento nella stesura del testo, la precisa volontà di scendere in campo eleggendo a compagno di viaggio Jacopone, intelligenza cristiana temperata a contrastare avversioni, arroganze e tralignanze. L’opera, come lui stesso confida, nasce e prende forma dall’istanza etica di riflettere sul nostro presente attraverso proprio l’esemplare vicenda di Jacopone da Todi.

Lo Jacopone maffeano riporta alla riflessione un personaggio, di radici molto più recenti alle nostre, oggetto di precedente ricerca biografica dello stesso Maffeo, quel Giorgio La Pira che proprio come il monaco di Todi non ha esitato a sferzare i grandi della Terra, tutti riuniti intorno alla stesso tavolo a Palazzo Vecchio, a perorare cause e necessità dei diseredati che non hanno poteri decisionali contro la follia collettiva dei potenti. Storico il suo viaggio in Vietnam.

Dispregiato dai letterati ottocenteschi come rimatore rozzo e incolto, Jacopone ebbe un caloroso estimatore nel francese Ozanam ed un giudice più equanime nel de Sanctis. Ma contro l’accanimento dei positivisti, sulla scia della critica moderna, Maffeo attribuisce alla poesia iacoponica un alto valore certamente storico, religioso, psicologico, ma soprattutto umano, dando una lettura del personaggio Jacopone di uomo della contemporaneità, la voce di un predestinato che diffusa nel Duecento è pronta a rispondere con immutata forza ed intensità, pur a distanza di secoli, alle malefatte d’una umanità dimentica della brevità del passaggio terreno.

Raffaele Bussi

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Raffaele Bussi
Raffaele Bussi è nato a Castellammare di Stabia. Giornalista, scrittore e saggista, collabora con importanti quotidiani e periodici nazionali. Ha collaborato a "Nord e Sud", "Ragionamenti", e successivamente a "Meridione. Sud e Nord del Mondo", rivista fondata e diretta da Guido D'Agostino. E' stato direttore editoriale della rivista "Artepresente". Collabora al portale parigino "Altritaliani" e alla rivista "La Civiltà Cattolica". Ha pubblicato "L'Utopia possibile", Vite di Striscio", "Il fotografo e la Città", "Il Signore in bianco", "Santuari", "Le lune del Tirreno", "I picari di Maffeo" (Premio Capri 2013 per la critica letteraria), "All'ombra dell'isola azzurra", romanzo tradotto in lingua russa per i tipi dell'editore Aleteya, "Ulisse e il cappellaio cieco" (2019). Per Marcianum Press ha pubblicato: "Michele T. (2020, Premio Sele d'Oro Mezzoggiorno), "Chaos" (2021), "L'estasi di Chiara" (2022), "Servi e Satrapi" (2023).

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