… Il super manager della cultura.

NIENTE PANICO E’ ARRIVATO IL SUPER MANAGER DELLA CULTURA

Si sa, fin dalla notte dei tempi il sonno della ragione ha prodotto mostri. Cosa c’è di meglio, in tempo di crisi, che rivolgersi al sopranaturale?
Ecco quindi che per rendere più reddittizia l’attività del Ministero dei Beni culturali, il ministro Sandro Biondi ha avuto un colpo di genio: rivolgersi ad un super eroe.

E’ stata quindi istituita la nuova figura del super manager della cultura con poteri assoluti che gli vengono delegati nell’ambito della costituzione di una nuova « Direzione generale per i musei, le gallerie e la valorizzazione del patrimonio culturale » .

Come tutti i super eroi, il super manager della cultura ha una doppia identità. Quando non è occupato nella salvezza dei siti culturali, veste i panni di un “normale” manager aziendale. Mario Resca (questo è il suo nome “civile”), 63 anni, laureato in economia e commercio alla Bocconi di Milano, è l’eletto, prescelto lo scorso 14 novembre dal ministro stesso.
Il Consiglio Superiore dei Beni Culturali, con voto unanime, aveva espresso il suo parere negativo sull’articolo del decreto di riforma del Ministero che riguarda proprio la nuova Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale. Lo scorso 4 dicembre, tuttavia, anche il Consiglio superiore “ha espresso parere favorevole (non all’unanimità) al Regolamento di riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali”, approvato anche dal Consiglio dei Ministri (18 dicembre). Secondo il testo della riforma, “il direttore della nuova struttura che si occuperà della gestione e dello sviluppo dei musei e delle aree di cultura aperte al pubblico” ricoprirà “il ruolo di consigliere del Ministro per le politiche museali per avviare la sua attività per il rilancio del settore museale nazionale”.

Niente meno. Ma il ministro rassicura che il super manager è abituato alle missioni impossibili, ne è la prova l’eccellente curriculum manageriale: in passato Resca è stato capo di McDonald’s Italia e commissario della Cirio dopo il crack. Attualmente è consigliere di amministrazione di Eni e Mondadori e presidente del Casinò di Campione d’Italia. E i beni culturali? Il super manager non se ne è mai occupato ma non lo considera un problema. “Non sapevo nulla di ristorazione e per dodici anni ho guidato la McDonald’s italiana – ha affermato – Non sapevo niente neanche di gioco e ora dirigo il Casinò di Campione”. Ed ha aggiunto: “Il patrimonio custodito nei musei italiani è una miniera d’oro a costo zero”. L’affermazione deve essere piaciuta al ministro che ha dichiarato di voler riportare l’Italia a una leadership fortissima, proprio grazie all’arte. Per questa ragione il super manger ha visto ampliate le proprie funzioni in quanto esse si estendono all’intero patrimonio culturale e non solo ai musei. Avrà, difatti, competenza anche su biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali. Sarà inoltre responsabile della promozione del patrimonio sia in Italia che all’estero anche mediante la sottoscrizione di accordi culturali con istituzioni di grande prestigio, per la organizzazione di mostre, esposizioni o eventi. Per quanto riguarda i rapporti con le strutture espositive, e in particolare con i poli museali, “valuterà la congruità degli stanziamenti e potrà in questo modo determinare le scelte finali per l’ottimale riparto delle risorse finanziarie fra le diverse realtà museali”.

Ma par fare tutto questo ci vogliono mezzi e a riguardo il super manager ha le idee chiare: il pubblico e il privato devono andare di pari passo, “promuovere la cultura italiana significa promuovere le aziende italiane” ma “Le aziende si avvicinano all’arte se sono responsabilizzate. Bisogna dunque avvicinare il loro nome alle grandi opere artistiche italiane, consentendo loro di avere un beneficio e lasciando a noi il vantaggio di poter confidare su aiuti economici che contribuiscano a migliorare il nostro patrimonio culturale”. l’istituzione di una Direzione Generale per i musei e il suo affidamento a un super-manager ha scatenato grande inquietudine e furenti polemiche, soprattutto presso gli addetti ai lavori; lo testimoniano le oltre settemile firme raccolte dalla fondazione Bianchi Bandinelli. “Dirigere una fabbrica importante o i musei italiani non è la stessa cosa” ha dichiarato al Salvatore Settis, presidente del Consiglio nazionale dei beni culturali e direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa. Secondo il celebre archeologo, la nuova direzione rischia di creare problemi di competenze, visto, ad esempio, che il manager deve decidere sui prestiti, ma anche la sorveglianza sui poli museali di Roma, Napoli, Firenze, Venezia. Il rischio, secondo Settis, è che Resca non si limiti a far quadrare i conti, ma possa esprimersi nel merito della tutela, che è di stretta competenza dei dirigenti, decidendo in prima persona la politica dei prestiti, “Non si limiterebbe alla valorizzazione ma si occuperebbe anche della tutela. Perché la salute di un’ opera è tutela”. Resca ha anche detto sì alla cessione dei beni chiusi nei depositi, mostrando “di non sapere cosa veramente sia un deposito museale – ha attaccato Settis – autentico luogo di studio e miniera di una collezione, così come avviene al Louvre, al Metropolitan di New York”.

Nel frattempo il super manager sembra non preoccuparsi delle critiche; uomo d’azione, il super manager ambisce al successo dei numeri. Per lui, il turismo culturale può diventare il settore trainante dell’economia italiana. Il raggiungimento del suo obiettivo, “si misurerà dall’aumento del numero dei visitatori ai musei. Questo implicherà coinvolgere il turismo e i tour operators attraverso l’internazionalizzazione”. E i numeri sembrano dargli ragioni. In visita al sito di Pompei, lo scorso 5 febbaraio, Resca ha ammesso “E’ la prima volta che vengo”.
L’arte italiana ha guadagnato un nuovo visitatore.

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Barbara Musetti
Barbara Musetti est docteur en histoire de l'art et enseignante, notamment à l'Ecole du Louvre de Paris.

1 COMMENTAIRE

  1. … Il super manager della cultura.
    Ciao Barbara, da Biondi ormai non ci stupiamo più di niente.
    Se per caso ti è sfuggita la gaffe sull’arte contemporanea, dopo la sua visita al M.A.R.T. , la poi ascoltare nella intro di questo sito. http://www.giannilucchesi.it/
    Un abbraccio da Pisa, taiguara

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