Viva la libertà – Recensione

Ad un anno dall’uscita italiana, arriva in Francia l’atteso film di Roberto Andò, “Viva la Libertà”. Un film ricco di umorismo, una commedia grottesca ed allegorica sulla politica di oggi con delle battute taglianti e delle situazioni coinvolgenti. Nel cast, Valeria Bruni Tedeschi, Toni Servillo, Anna Bonaiuto, Valerio Mastandrea. Un ottimo film.

Siamo nell’Italia contemporanea: Enrico Oliveri è il segretario del principale partito d’opposizione di sinistra, molto depresso, perché i consensi sono in caduta libera e la destra è sempre più vincente.

In vista delle imminenti elezioni, che si annunciano catastrofiche per il suo partito, Oliveri si dà alla fuga. Lasciando solo un sintetico messaggio manoscritto dentro casa, letteralmente scompare. Senza dire nulla a nessuno, nemmeno a sua moglie, si rifugia in Francia, presso una sua ex che non vede da decenni. Il suo più stretto collaboratore, segretario, spin doctor, portaborse tutto fare, Andrea Bottini, lo copre, inventando una piccola indisposizione. Cercando disperatamente sue tracce, va a trovare il fratello dell’uomo politico. Un filosofo geniale, che firma i suoi testi come Giovanni Ernani, appena dimesso da una lunga degenza in ospedale psichiatrico, per una grave forma di depressione bipolare. Ed è colpito dalla impressionante somiglianza, dato che sono gemelli. Con la complicità della moglie di Oliveri, rimpiazza il segretario politico con il fratello gemello. Con conseguenze inimmaginabili … Ecco per la trama.

Viva la libertà, di Roberto Andò

Ispirato al romanzo Premio Campiello Opera Prima 2012 “Il Trono vuoto” di Roberto Andò (ed. Bompiani), il quale ha adattato il suo romanzo, per il grande schermo, con la collaborazione dello sceneggiatore Angelo Pasquini.

Il 54-enne palermitano Roberto Andò non è certo alle prime armi. Ha realizzato in precedenza film tutt’altro che banali: Diario senza date (1995), Il manoscritto del Principe (2000), Il cineasta e il labirinto (2002), Sotto falso nome (2004), Viaggio segreto (2006).

Ma “Viva la Libertà” appare il suo film più riuscito. Una commedia grottesca ed allegorica, declinata sotto forma di apologo. Molto divertente. Brillante. Caustica. A tratti potrebbe apparire sferzante, una critica alla attuale sinistra ed un incitamento, a tutti i partiti, al ritorno ad una politica più alta. Tuttavia, prima di tutto è un messaggio di speranza. Un anelito a liberarsi dei veti incrociati e delle regole autoimposte che spengono la passione.

Il gemello che conquista il favore delle folle, è una potente metafora. Lui non aspira al potere. E quindi è libero di quegli impedimenti che attanagliavano il più ortodosso fratello. In fuga, proprio alla ricerca di una desiderata maggiore libertà.

Bellissime le citazione “brechtiane”, ed in particolare all’ode “A chi esita” nel comizio politico a Piazza San Giovanni a Roma. Evocative le note di « La forza del destino » di Giuseppe Verdi , poste ad esergo iniziale e finale del film. Toni surreali (si veda la bella scena della piscina). Dialoghi fulminanti. Fenomenale Toni Servillo. Che, da riconosciuto mattatore teatrale, si trova come il topo nel formaggio ad interpretare il doppio ruolo. Tutto in sottrazione quello del politico di professione. Tutto sopra le righe quello del filosofo psicopatico. Non gli è da meno una spalla di eccezione come il bravissimo Valerio Mastandrea. E le eccellenti figure di contorno: la deliziosa Anna Bonaiuto, ancora in accoppiata con Servillo, dopo “La Ragazza del Lago”, la solida Michela Cescon, l’eterea Valeria Bruni Tedeschi.

Viva la Libertà, un film da non perdere.

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ALCUNE FRASI DEL FILM:

 “Anche Gesù non ha voluto essere ucciso senza un processo!” (Toni Servillo/ Enrico Oliveri al comizio, dopo una plateale contestazione).

 “Non ti viene in mente nessuno?”

– “Un amico”.

– “Un uomo politico non ha amici!” (Valerio Mastandrea e Michela Cescon).

 “La gente ama il lato umano, il pettegolezzo.

“La gente ama anche la merda. Ma non è per questo che bisogna dargliela, Francesco!” (Francesco e Valerio Mastandrea).

 “Giovanni Ernani. L’illusione di vivere” (titolo del libro che Valerio Mastandrea trova a casa di Toni Servillo/ Enrico Oliveri).

 “E’ molto difficile mettersi nella sua testa, Enrico non è mai stato veramente sé stesso!” (Toni Servillo/ Giovanni Ernani a Valerio Mastandrea).

 “I miei elettori fanno bene a stancarsi di me, anche io spesso mi stanco di loro!” (Toni Servillo/ Giovanni Ernani al giornalista Arrighi).

 “E’ la paura la musica della democrazia!” (Toni Servillo/ Giovanni Ernani al giornalista Arrighi).

 “Politica e cinema non sono così distanti: in entrambi talento e bluff sono molto presenti!” (Il famoso regista Mung/Eric Trung Nguyen a Toni Servillo/ Enrico Oliveri).

 “Questo è il discorso, non è difficile, basta leggerlo”.

– “Penso che improvviserò!”

– “Ma che è pazzo?”

– “Si! Così dicono!” (Valerio Mastandrea e Toni Servillo/ Giovanni Ernani ).

 “Da oggi non sarà più così… non vorrei che si dicesse : i tempi erano oscuri perché essi hanno taciuto!” (Toni Servillo/ Giovanni Ernani al comizio, citando la poesia “I Tempi Oscuri” di Bertold Brecht).

 “E’ la mia questa figura che si allontana nella nebbia?

Nella pioggia!

Che cos’è questo?

È un haiku!”. (Valerio Mastandrea e Toni Servillo/ Giovanni Ernani ).

 “Bottini, lei è mai stato giovane? O è nato già così?” (Toni Servillo/ Giovanni Ernani a Valerio Mastandrea ).

 “Essere o non essere, questo è il problema. È meglio far finta di essere già spariti, oppure sparire del tutto per poi tornare ad essere?”.(Toni Servillo/ Giovanni Ernani al Presidente della Repubblica).

 “Pascal scommetteva sull’esistenza di Dio con il calcolo delle probabilità!” (Toni Servillo/ Giovanni Ernani a Valerio Mastandrea ).

 “L’unica alleanza possibile è con la coscienza della gente!” (Toni Servillo/ Giovanni Ernani ad un giornalista che per strada gli chiedeva delle possibili alleanze con altre forze politiche).

Catello Masullo

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