Venezia: Per le grandi navi ci pensa il governo…

Sul divieto di accesso a Venezia delle grandi navi, il ministro Lupi, il governatore Zaia e le autorità portuali cooperano per trovare comunque un modo per farle penetrare in laguna. Accampando motivi economici e di difesa dei posti di lavoro che si contrappongono ai bisogni dell’ecosistema e agli interessi e desideri dei cittadini. Un conflitto d’idee interno all’esecutivo che dimostra come le “larghe intese” si rivelino il miglior modo di bloccare il paese.


Dalle accelerazioni che il governo Letta sta facendo per risolvere il problema del passaggio delle Grandi Navi qui a Venezia, sembra che tutto sia ormai arrivato alla conclusione. Il risolutore di questa spinosa faccenda sembra che sia, incredibile ma vero, il Ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi che, in accordo con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, vuole inserire, al più presto, questo provvedimento nel quadro della prossima Legge obiettivo.

Come mai tanta fretta? Sembra che il Ministro Lupi non voglia, o non possa, deludere le attese delle autorità portuali che, in prossimità della data del 1 Aprile 2014, vogliono assolutamente che le Grandi Navi continuino ad arrivare qui in città. Quindi avanti con le procedure d’urgenza per mettere a punto il progetto per lo scavo del Canale Contorta-S.Angelo che permetterebbe alle Grandi Navi di arrivare a Venezia per un’altra via (ne abbiamo già illustrato le modalità nel precedente articolo) mantenendo però la banchina della Marittima come scalo primario.

Questo naturalmente in barba a tutti gli altolà imposti dal Ministero dell’Ambiente che prima vuole vedere, in un quadro probatorio, quale sarebbe l’incidenza che può avere lo scavo del Canale Contorta sull’eco-sistema lagunare. L’attuale Ministro all’Ambiente Andrea Orlando, vuole quindi vederci chiaro, appoggiando anche le stesse associazioni ambientalistiche che, in accordo con il Comitato No Grandi Navi, minacciano ricorsi legali.

L’accelerazione del Ministro Lupi fa intendere però che la politica del suo Ministero abbraccia solo le tesi delle autorità portuali che un improvviso altolà del progetto Contorta, minerebbe seriamente la prosecuzione del traffico crocieristico ed il lavoro per le migliaia di lavoratori impegnati. Ma il Ministro Lupi sa di essere ancora un uomo dell’era berlusconiana ed ancora brillano gli occhi pensando ai mega progetti messi sul tavolo dai governi presieduti dall’uomo di Arcore: il ponte sullo stretto di Messina, il Mose ancora qui a Venezia, le perforazioni della Val di Susa per far entrare i treni ad alta velocità (TAV).

Progetti in gran parte rifiutati dalle popolazioni locali, ad eccezione del Mose per il quale i lavori procedono tra ritardi ingiustificati che tanto faranno lievitare i costi preventivati.

Che tanta solerzia da parte del Ministro alle Infrastrutture sia figlia del sospetto, fa sorgere la convinzione che i punti di appoggio dell’ex alleato Berlusconi sono ancora presenti nell’agenda del Governo Letta.

Dal mio punto di vista tutto questo mi richiama a chi ha voluto fortemente questo governo a cui addosso tutte le responsabilità dell’attuale paralisi: il Presidente Napolitano che, in cuor suo immagino, dal matrimonio forzato tra l’ex Pdl e Pd si attendesse ben altro. Purtroppo i risultati sono sotto gli occhi di tutti: la visione della realtà che hanno i due partiti sono opposte e difficilmente conciliabili. Il dramma del nostro paese, prigioniero della sua crisi, è ancora di più avvolto nelle nebbie di questa politica.

Massimo Rosin

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Massimo Rosin
Massimo Rosin nato a Venezia nel 1957. Appassionato di cinema, musica, letteratura, cucina, sport (nuoto in particolare). Vive e lavora nella Serenissima.

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