Dopo la pausa estiva del mese di agosto ecco che ritorna puntuale l’appuntamento con Missione poesia. Prima di cominciare a parlare della proposta – anzi delle proposte – di questo numero vorrei ringraziare i lettori della rubrica che – sono davvero molti – mi scrivono non solo per dimostrarmi il loro gradimento ma anche per commentare quanto scritto sui poeti presentati, le loro esperienze in relazione alle letture fatte in merito, i suggerimenti di altri autori da prendere in considerazione. Su questo punto devo naturalmente fare chiarezza.
Premesso che tutte le richieste vengono comunque prese in considerazione, anche se non è detto che questo comporti la realizzazione di un articolo in merito alla proposta stessa, il panorama poetico è talmente ampio che non è certo pensabile poterlo raccontare tutto né tutto insieme. Ho già diversi articoli in cantiere e, dato anche il lavoro che c’è dietro ad ogni pubblicazione e la frequenza quindicinale che mi sono proposta, chiedo a tutti di pazientare per l’uscita degli articoli sugli autori la cui richiesta è stata accolta.
Cominciamo così il mese di settembre parlando dunque di tre poetesse, tre presenze femminili del panorama poetico nazionale. Tre voci che potrete mettere a confronto per la diversità di tematiche, linguaggio, stile diversissimo con cui si rapportano con la poesia provando a cercare, laddove sia possibile, qualche affinità, qualche tratto comune che possa identificare un percorso poetico condivisibile. Dal sacro al profano all’eretico, dal lirico al debordante all’haiku: testi da leggere per svegliarsi dal torpore dell’assenza poetica, testi capaci di tessere trame e scuotere coscienze. Una via crucis con nuove tappe sul calvario della poesia contemporanea.
Le tre poetesse proposte sono Angela Caccia di Cutro (KR), Gabriella Montanari di Lugo di Romagna (RA), Lorena Montini di Cremona.
Cinzia Demi
P.S. Chiunque volesse intervenire con domande, apprezzamenti, curiosità può farlo tramite il sito cliccando sotto su « rispondere all’articolo » o scrivendo direttamente alla curatrice stessa all’indirizzo di posta elettronica: cinzia.demi@fastwebnet.it
La nuova stagione di Missione poesia
Fa sempre un certo effetto il “sentirsi raccontati” attraverso i propri versi. Di fondo, un disagio – il mio primo approccio all’articolo che mi riguarda, ha una media di un rigo letto e tre no; il secondo, non perde le virgole. È il disagio di una consapevolezza: aver lasciato in una poesia tracce ineludibili di un sé che, in un distico, cerca ora una foglia di fico ora un manto di stelle per affrontare la notte – quando questa si fa montagna e tenta di travolgerti.
Se poi finisci sotto i riflettori di un altro poeta, magari tra i più fini – uno per tutti, Cinzia Demi – ti accorgi che non hai scampo: la tua nudità è stata raccolta tutta, in ogni anfratto e pulviscolo.
Fortuna che un poeta ha mani morbide, mani da topografo, esperte in geografie spirituali. Non gli servono navigatori, il poeta che legge un poeta, va a naso, sa dove cercare e trovare il punto di fuga da cui si stende l’anima.
Il mio grazie alle preziose mani di CINZIA DEMI