Venezia 70 : Il cinema italiano alla ribalta in « Still life » e « Venezia Salva »

In attesa dell’“Intrepido” di Gianni Amelio spiccano due film nella sezione Orizzonti: “Still Life”, delicatissimo film di Uberto Pasolini, già produttore del celebre “Full Monty” e “Venezia Salva” di Serena Nono, figlia del celebre musicista.

E’un film di tale delicatezza questo “STILL LIFE” (Stile di vita) di Uberto Pasolini presentato in Orizzonti alla 70^ Mostra.

Lo incontriamo sulla storica Terrazza, dopo la proiezione e dopo aver ottenuto circa dieci minuti di applausi. Il film è piaciuto moltissimo, e “avrebbe vinto qualcosa se fosse stato in concorso”, dice qualcuno accanto a noi. Ci sovviene subito di rivelargli quel “quando si muore si muore soli” di De André che ci ha ispirato immediatamente dopo la visione del film.

E Pasolini ci risponde che “è proprio il contrario. E’ vero, è un film sulla morte ma che inneggia fortemente alla vita, quando si muore, saranno tutti quelli che il protagonista (un eccellente Eddie Marsan n.d.r.) è riuscito a tenere in vita, in ordine al lavoro che svolgeva: un impiegato del Comune incaricato di rintracciare i parenti di persone morte in solitudine.”

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Una missione più che un lavoro, che compie con la solerzia ed un pizzico di maniacalità di chi vive solitamente alle prese con il dolore, e forse il senso della vita. Ma lui guarda con ottimismo, come lo fa il regista, che offre al film una connotazione e di leggerezza. Fa tenerezza quel suo personaggio, che Pasolini insegue nella sua quotidianità, prima del fato.

Romano (classe 1957), Uberto Pasolini è un produttore e regista trapiantato nel Regno Unito; nel 1997 produce il celebre “Full Monty”, quel film ormai cult delle generazioni a cavallo degli anni 80/90. Mentre è del 2008 l’esordio alla regia con il lungometraggio “Machan”, molto applaudito alla 65^ Mostra di Venezia.

D.: Certo, è una bella responsabilità chiamarsi Pasolini?

R.: “Sicuramente, ma è anche un onore”.

D.: Uscirà in Italia questo bel film?

R.: “Si, nel prossimo autunno.”

D.: Ma con quale titolo, visto che con questo stesso titolo un film cinese aveva vinto il Leone d’Oro alcuni anni fa?

R.: “Ci stiamo pensando alla modifica e al titolo che dovrebbe portare in distribuzione in Italia”.

E’ una persona delicata Uberto Pasolini, davvero un piacere parlarci insieme.

Da Venezia

Armando Lostaglio

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Venezia Salva di Serena Nono

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Ancora un film su Venezia? Si, ma non è il solito film. Preso da un testo di Simone Weil cattura subito lo sguardo degli spettatori per la bellezza insolita delle sue immagini. La regista Serena Nono, figlia del musicista Luigi Nono morto una decina di anni fa, figura di primo piano nel movimento musicale del 900 europeo, sembra aver tratto sua la lezione da Orson Welles quando venne qui a Venezia per girare il suo Otello, quando riprese una Venezia poco conosciuta.

Allo stesso modo ha fatto lei che la ciittà la conosce più di Welles essendo lei stessa veneziana. La storia, poco nota e forse mai del tutto raccontata, riporta il tentativo di una congiura volta a ribaltare il governo della città ad opera di un comandante spagnolo. Al suo comando un manipolo di mercenari tenterà l’assalto al Palazzo Ducale sede del Doge.

Ma la congiura verrà sventata. Le infessibili e dure leggi del Senato veneziano sanciranno la condanna a morte per tutti i congiurati ad eccezione del comandante spagnolo che, sottoposto ad interrogatorio, sarà lui stesso a rivelare la trama. Si salverà, ma avrà sempre nell’animo la pena per i compagni che lui stesso ha mandato alla morte. Al suo secondo film, qui alla mostra, Serena Nono ha mostrato una maturità artistica che sicuramente le tornerà utile.

Dalle sue immagini appare una Venezia da cui si intuiscono le sue bellezze, senza mai scivolare sull’effetto della « cartolina » già abusato da tanti. Il cast si è avvalso di attori non professionisti, tutti ospiti della Casa di Accoglienza di Venezia. Unica eccezione David Riondino nei panni del segretario del Consiglio dei Dieci.

Da Venezia

Massimo Rosin

TRAILER DI VENEZIA SALVA


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Armando Lostaglio
ARMANDO LOSTAGLIO iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Basilicata; fondatore del CineClub Vittorio De Sica - Cinit di Rionero in Vulture nel 1994 con oltre 150 iscritti; promotore di altri cinecircoli Cinit, e di mostre di cinema per scuole, carceri, centri anziani; autore di testi di cinema: Sequenze (La Nuova del Sud, 2006); Schermi Riflessi (EditricErmes, 2011); autore dei docufilm: Albe dentro l'imbrunire (2012); Il genio contro - Guy Debord e il cinema nell'avangardia (2013); La strada meno battura - a cavallo sulla Via Herculia (2014); Il cinema e il Blues (2016); Il cinema e il brigantaggio (2017). Collaboratore di riviste e giornali: La Nuova del Sud, e web Altritaliani (Parigi), Cabiria, Francavillainforma; Tg7 Basilicata.

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