L’Università del Caffè a Castellammare di Stabia: una storia antica.

bussi6a00d8345247dd69e2017c31fb269e970b-800wi.jpgCi sono riferimenti, punti d’incontro che hanno segnato il tempo, legati alla storia delle rispettive città, momenti di vita cittadina che seguono l’andamento e l’esistenza della propria Città, riferimenti che aiutano molte volte a recuperare la storia.

E’ il caso di Castellammare di Stabia. Una Città dove l’Europa è passata prima che altrove, tra le vestigia degli Angioini, Aragonesi, Svevi fino ai Borbone, un sito meta del Grand Tour, una Città ed uno dei suoi rinomati caffè. Parlo dell’ex Bar 2000, oggi “L’Università del Caffè”, luogo d’incontro a tutte le ore del giorno e della notte di una clientela disponibile a gustare l’antica bevanda nelle sue versioni più disparate uscite dalle mani sapienti di Lello, gestore del rinomato locale che affaccia su piazzetta Quattro Novembre nei pressi della Villa comunale.

cantierenavalecastellam17.jpg

Un tempo, nell’immediato dopoguerra, il locale accoglieva alle prime luci dell’alba le maestranze e gli operai dei Cantieri Navali e delle altre fabbriche cittadine che prima di metter mano all’opera non si negavano l’inebriante e gustosa tazzina di caffè.

Ma con la chiusura di quasi tutto l’impianto industriale della Città, il locale è diventato ritrovo soprattutto durante le ore notturne e all’alba dei giovani della movida che, rientrando a casa dopo la discoteca, non disdegnano la sosta per immergersi tra le tantissime variazioni sul tema del caffè, eleborate da Lello che come un abile prestigiatore tira dal cilindro le invenzioni, su ordinazione di giovani che a frotte, più o meno assonnati per la lunga e movimentata nottata, sostano in attesa delle prelibatezze.

E tra un bignè, un cornetto, una pasta di brioche al gusto di crema, cioccolato o marmellata, sfogliatine dai mille sapori, ecco che il prestigiatore depone sul banco la sua magia, dal caffè Monte Bianco al Condito al caffè Università, variazioni sul tema alternate al magico cappuccino freddo.

Fuori dall’Università, dopo aver salutato Lello, l’affabile mago che ringrazia e saluta cordialmente, molti s’inoltrano sul lungomare per godersi quattro passi nel silenzio in compagnia dei primi runner del jogging che sul tratto dalle Nuove Terme all’Hotel Miramare cercano di recuperare la forma tra innumerevoli flessioni, mentre la leggera brezza che proviene dal mare accarezza il volto dei fortunati avventori dell’Università del Caffè.

Lello - Foto di Raffaele Bussi

In lontananza le lampade che illuminano il Cantiere navale fanno da sentinella al prestigioso scalo d’un tempo con il chiarore che comincia ad illuminare l’imbarcadero e ad affacciarsi sulla Città.

Ma è ora di rientrare, le prime luci annunciano il nuovo giorno.

Bisogna rientrare!

Se ne riparlerà domani per i più fortunati che possono far rivivere il rito della bevanda antica dalle mani di Lello, prestigiatore senza pari al tempo della modernità.

Raffaele Bussi

L’UNIVERSITA’ DEL CAFFE’

DI VEROPALUMBO FRANCESCO D’ASSISI & C.
Via IV Novembre,
1280053 Castellammare di Stabia (NA)

bussiimmagine_174.jpg

Article précédentLa democrazia corre su internet?
Article suivantAddio a Pietro Mennea, la “Freccia del sud”.
Raffaele Bussi
Raffaele Bussi è nato a Castellammare di Stabia. Giornalista, scrittore e saggista, collabora con importanti quotidiani e periodici nazionali. Ha collaborato a "Nord e Sud", "Ragionamenti", e successivamente a "Meridione. Sud e Nord del Mondo", rivista fondata e diretta da Guido D'Agostino. E' stato direttore editoriale della rivista "Artepresente". Collabora al portale parigino "Altritaliani" e alla rivista "La Civiltà Cattolica". Ha pubblicato "L'Utopia possibile", Vite di Striscio", "Il fotografo e la Città", "Il Signore in bianco", "Santuari", "Le lune del Tirreno", "I picari di Maffeo" (Premio Capri 2013 per la critica letteraria), "All'ombra dell'isola azzurra", romanzo tradotto in lingua russa per i tipi dell'editore Aleteya, "Ulisse e il cappellaio cieco" (2019). Per Marcianum Press ha pubblicato: "Michele T. (2020, Premio Sele d'Oro Mezzoggiorno), "Chaos" (2021), "L'estasi di Chiara" (2022), "Servi e Satrapi" (2023).