In viaggio per la Francia con i Gentlemen’s Agreement !

Incontro del nostro corrispondente musicale con Raffaele Giglio dei Gentlemen’s Agreement : gruppo ispirato dalla natura, dalla campagna, ma soprattutto dall’indie-folk che si mescola al country, dal gipsy jazz che abbraccia una enorme strumentazione “tradizionale”, oltre agli strumenti classici di una sana band indie rock.
Vi mancano le corse da bambini nei prati, quei suoni legati alla parte più bella dell’infanzia, ai pantaloni con le toppe alle ginocchia e la natura incontaminata? Vi mancano i Gentlemen’s Agreement !

Siete italiani, fate una musica prettamente americana e vi siete innamorati della Francia…dove mi sono perso?

Non ti sei perso…allora facciamo chiarezza: siamo italiani ma non ascoltiamo prettamente musica italiana, ma anzi le nostre scelte variano tra il folk americano, il bluegrass e il jazz anni ’40, la bossa nova…. ma siamo innamorati anche della nostalgia tonale tipica della musica francese, io sopratutto adoro Django Reinhardts e Brassens..e allora essendo ognuno “ciò che ascolta » ecco questo misto fritto!

image-1.jpgIo non faccio altro che voler imparare, da chi suona con me e da chi ha suonato tempo fa…compro molti dischi e tra questi c’è sempre un richiamo alla Francia, o al sound americano, quindi dopo ore passate ad ascoltare a ripetizione, la mia mente ha prodotto questo ingarbugliato accostamento di suoni!
Ma a me piace!

Come nasce l’album Let me be a child?

L’album nasce, molto spontaneamente, in estate, precisamente quella del 2007 (bella calda!!).
A casa mia come sempre partono tutti tranne me..io faccio il catsitter!

E avevo organizzato un piccolo home studio, così facile facile, un 4 piste, un microfono, tute le mie chitarrine, glockenspiel, percussioni e ho inciso molte idee…alcune delle quali sono risultate più interessanti e altre meno…ma tutto con molta spontaneità!

Sono partito da un disegno di un fiore grande (amo prendere come punto d’inizio il disegno!!), con dei petali più piccoli o più gradi, all’interno dei quali scrivevo le canzoni che già possedevo o quelle che avevo appena scritto, cercando un filo conduttore tra tutte…allora dopo aver scartato alcune, perfezionato delle altre…TA DA’!!
Ecco il disco..e l’accostamento di generi diversi (manouche, speedcountry, folkblues), mi ha fatto pensare all’essere volubile tipico dei bambini…ecco perchè il titolo « Let me be a Child ».
Tutto qua!

Il vostro primo tour europeo l’avete fatto proprio in Francia, come mai?

Abbiamo scelto la Francia per caso, non pensavamo ci rispondessero così facilmente… Myspace e un mio caro amico musicista (il cantante degli Annie Hall) ci hanno dato una grossa mano. Allora ho scritto a tutti i contatti che avevo e a tutti i contati trovati da me, tante e tante volte, solo via mail…e alla fine ogni giorno avevo una risposta, negativa e positiva.

Non immagini che gioia quando trovavo la risposta di un club che avevo contattato, voglioso di accogliere 4 giovani contadini scapestrati.

Hanno creduto in noi nonostante il nostro essere praticamente dei fantasmi in Francia. Non avendo distribuzione, o quant’altro…era difficile promuovere una band come la nostra.
Ma alla fine abbiamo fatto 5 concerti molto interessanti e avventurosi.

Ci raccontate come è stato?

image-2.jpgE’ stata un’avventura vera! Abbiamo avuto la fortuna di essere seguiti da due cameramen, che in totale hanno ripreso 40 ore tra viaggi, immagini e concerti! Sempre adosso! (usciranno due documentari, uno per Current Tv e uno distribuito indipendentemente).

Non dovevamo più varcare il confine italiano per via di alcune mie beghe universitarie…ma riflettendo bene bene era un peccato perdere una simile esperienza. Suonare è magnifico, e quando suonare ti porta anche a viaggiare è ancor più meraviglioso!

Allora dal 18 febbraio abbiamo fatto una serie di concerti nella nostra penisola, salendo giorno per giorno, Napoli, Pesaro, Grosseto, Parma…dopo quest’ultimo concerto a base di salame e grissini fatti in casa siamo partiti con sole due ore di riposo per la France!! W la France!! Ce bon!!

Che meraviglia vedere il confine innevato e il sole spuntare alle tue spalle, come è vero che l’alba è bella per tutto ciò che ci fa perdere…e chi se lo dimentica più!

Dopo circa 12 ore di macchina e 1154 km abbiamo raggiunto la fatidica Tarbes « Celtic Cafè » (precisamente sopra i Pirenei). Dopo due concerti nello stesso club siamo stati in una piccola catapecchia a Bordeaux « la Centrale », poi all’OPA di Paris e poi ad Orlèans a « Le Chiendant », e ahinoi nuovamente in Italia a suonare per scendere piano piano e ritonare nelle nostre alcove!

Il sapore di questo viaggio è stato liberatorio, illuminante, stancante ma pieno di quella soddisfazione che prova uno scultore che dopo aver scolpito duramente il marmo, guarda la sua opera e ne rimane compiaciuto, sia per la linea, la forma, l’essenza. La vera bellezza non ci colpisce mai direttamente…ma solo dopo innumerevoli fatiche.

Ci potevano capitare mille cose negative…ma non sono successe! Potevamo incontrare neve ghiaccio per strada, brutta gente, ladri, odio nei nostri confronti…ma non è stato così! Nemmeno una volta.

Io..ma credo anche gli altri « Gentlemen » siamo tornati con la mente più lucida riguardo cosa fare e cosa non fare nell’immediato futuro…la musica insegna non solo « nuovamusica » ma anche altro!

Cosa avete scoperto e soprattutto quali sono le differenze con l’Italia?

Le differenze più palesi sono una maggiore attenzione ai concerti, questo l’abbiamo sentito molto. Locali molto più preparati tecnicamente (almeno quelli dove abbiamo suonato noi).

Il vostro album ha avuto un ottima critica in Italia, e i concerti qui sono andati molto bene, pensate di lavorare per una distribuzione anche qui? Anche se solo digitale?

Sinceramente ci spero…e non la trovo una cosa impossibile. Il nostro produttore Adriano Caligiuri (Materia Principale Records), vede lontano quanto basta…tenedo presente che siamo sempre una realtà indipendente! Quindi anche dare in mano un cd compeltamente prodotto, missato etc. ad un’altra persona è una cosa che ci alletta…più si va avanti è meglio è!

Quando tornate in Francia?

In Francia torneremo dal 27 maggio al 31 maggio per altri 4 concerti in giro…due di questi sono negli stessi club: a Paris all’OPA chi faranno suonare di sabato, siamo piaciuti molto e per noi è un immenso piacere.

Poi si torna giù per continuare a suonare in lungo e in largo per la nostra calda calda penisola!

Per ascoltare i Gentlemen’s Agreement su Myspace prima di ritrovarli a Parigi o altrove !

[L’attualità musicale con Freakout su www.freakout-
online.com->http://www.freakout-online.com/]

Article précédentLe Pulle. L’enfer d’Emma Dante
Article suivantTaiguara Alves Giannotti