“Par Condicio” all’italiana

In Italia la “par condicio” è stata raggiunta proprio ovunque.

202503704-a63214c1-dbb3-41fa-b6dc-e503e0f4d192.jpgIntercettato (in Puglia, nel corso di indagini su altri reati) il premier che infieriva giorno e notte su direttori di telegiornali e componenti dell’agenzia statale indipendente (si fa per dire…!) di controllo sulle telecomunicazioni, s’è scatenata immediata la reazione del premier stesso contro “le toghe rosse” , la “magistratura militante” ovviamente “di sinistra” che s’era permessa di spiare le telefonate con le quali egli intimava di far chiudere trasmissioni di dibattito politico, di inchiesta e di denuncia, a lui sommamente sgradite.

Trasmissioni puntualmente sospese un mese prima della consultazione elettorale regionale.
Pochi giorni dopo, le manette sono state messe ai polsi di un esponente di sinistra, l’ex vicepresidente della regione Puglia, del PD, accusato di aver preso denari e omaggi in natura da un industriale della salute in cambio di favori e appalti. Subito il premier ha espresso la sua felicità, dicendo che talvolta (ma son casi rari) ci sono magistrati di coscienza non militanti non di sinistra non toghe rosse etc etc.

Senonché il magistrato che ha arrestato l’esponente di sinistra è lo stesso che l’anno scorso scoprì il traffico (organizzato sempre dallo stesso industriale della salute) di “escort” ovvero di fanciulle che venivano trasportate da Bari a Roma e anche in Sardegna per rendere più soavi e romantiche le cene del premier.

E, udite udite ! quel magistrato adesso accusa l’esponente di sinistra di aver ricevuto in omaggio notti di fuoco con le stesse escort (ma forse non proprio tutte, qualcuna in meno…!) che venivano fornite per le cene del premier.

Più “par condicio” di così proprio non si riesce a immaginarla, per quanta fantasia possano avere quelli che devono ottenere appalti e forniture miliardarie.

Ovviamente c’è da venire travolti dallo sconcerto, dalla meraviglia e dalla indignazione vedendo che il premier in questione – ovviamente Berlusconi – continua con i suoi comizi come se nulla fosse accaduto (quando non può andare di persona si fa sentire per telefono o in teleconferenza) accusando sempre la sinistra e i magistrati, ripetendo sempre le stesse parole, esaltando se stesso al punto da dichiarare che entro tre anni l’Italia da lui guidata riuscirà a sconfiggere il cancro (sic).

E lo dice di fronte a un suo pubblico di seguaci che sembrano ipnotizzati dalle sue parole, senza rendersi conto che per accuse, o solo sospetti cento volte meno gravi, in altri paesi un esponente politico si dimetterebbe, anzi fuggirebbe a nascondersi per la vergogna.

Eleonora Puntillo

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