Venezia 72: Arianna di Carlo Lavagna ovvero la riscoperta della vita.

Per le Giornate degli Autori è stato presentato il film italiano: Arianna, opera prima di Carlo Lavagna, complessa vicenda interiore nella splendida cornice toscana. Arianna è l’eroina di un percorso esistenziale alla scoperta della propria identità. Immaginate di essere una donna per tutta la vostra vita e da un giorno all’altro, a 19 anni, scoprire che in realtà siete un uomo. O quasi. Non siete né uomo né donna. Un film che non va oltre la sufficienza, ma con una protagonista (Ondina Quadri) che potrebbe essere la rivelazione della Mostra.


show_img-2.jpg

“Arianna” di Carlo Lavagna. Arianna (l’attrice Ondina Quadri) ha diciannove anni, ma non è ancora donna. All’inizio dell’estate, nel casale sul lago di Bolsena, dove era cresciuta fino all’età di tre anni e in cui torna con i genitori, ritrova antiche memorie che la convincono a restare anche sola. Arianna comincia a indagare sul proprio corpo e sul proprio passato; l’incontro con la giovane cugina Celeste (Blu Yoshimi) – così diversa e femminile rispetto a lei e la perdita della verginità con un ragazzo della sua età, la spingono a confrontarsi definitivamente con la sua vera natura. Ma è con se stessa e nel rapporto coi la famiglia, nodo irrisolto fin dall’infanzia, che Arianna deve trovare se stessa. La giovane Ondina Quadri potrebbe essere, secondo Giorgio Gosetti (direttore fra l’altro, della Casa del Cinema di Roma), la rivelazione di quest’anno a Venezia.

Si può rinascere tre volte? Sembra di si se, a dircelo è Arianna, la protagonista, proprio quando il film comincia. » La prima è quella vera e propria quando sono nata, la seconda quando aveva tre anni, la terza, quando di anni ne avevo venti ». E’ questa la successione delle vite di Arianna da lei stessa raccontata. La storia ambientata in un bell’ angolo della Toscana, tra pendii dolci che portano verso il mare, racconta alcuni momenti di una breve vacanza che la famiglia Ferri sta consumando durante l’estate, per ritrovare un po’ di serenità.

La famiglia è di estrazione borghese, il papà di Arianna fa il medico, problemi economici non ce ne sono. Ma si sa che, specie in un’età così ancora poco definita com’è quella adolescenziale, i problemi non tardano ad arrivare. Così Arianna, in questa parentesi toscana, si troverà a vivere e a scoprire una marea di cose che toccheranno soprattutto la sua sfera più intima e profonda.

still_arianna_9.jpg

Qui nella casa toscana, durante un’assenza dei suoi, avrà modo di riprendere le amicizie di quand’era ragazzina, ritornare ai ricordi dell’infanzia, riscoprendo così un mondo che le pareva perduto. Conoscerà anche un ragazzo col quale avrà una relazione amorosa. Sembra normale che questo accada, quando il procedere dell’età porta alle pulsazioni sessuali più forti. Ma cosi non è per Arianna. Ne parla con la sua amica Celeste che le rivela invece le bellezze del piacere sessuale, fatto col suo ragazzo.

Ad Arianna, tutto questo fa nascere dubbi e sospetti su quanto le avevano sommariamente raccontato i suoi genitori a proposito di una cicatrice inguinale. Va da una ginecologa, che la visita e le consiglia di approfondire le analisi. Dopo alcune visite successive, Arianna scoprirà una verità sconcertante, le sue mancate mestruazioni, nascondono la dura realtà del suo cambio di vita. Quell’operazione, a cui era stata sottoposta, l’aveva privata del pene, operazione eseguita dopo che i medici avevano sostenuto che la parte femminile di lei era prevalente su quella maschile. Così Arianna, che soffre anche perché i suoi seni non sono cresciuti più di tanto, sa che non potrà avere figli, perché così gli hanno detto dopo l’ultima visita. Per salvare la sua parte femminile, l’hanno condannata pure ad una vita priva di sentimenti.

Il film ha il merito di aver toccato un argomento così ancora poco discusso. A mio avviso manca però dei necessari approfondimenti psicologici, soprattutto nell’ultima parte, quando il dramma di Arianna viene appena percepito. Peccato pure per lo splendido angolo di Toscana così poco espresso dalle immagini. Da solo avrebbe fatto lievitare la qualità del film, che rimane sospesa ad una stiracchiata sufficienza.

da Venezia

Massimo Rosin

La Biennale di Venezia 2015: Giornate degli Autori – Venice Days, Selezione Ufficiale

Opera prima di Carlo Lavagna

cast: Ondina Quadri, Massimo Popolizio, Valentina Carnelutti, Blu Yoshimi, Miriam Galanti, Eduardo Valdarnini, Corrado Sassi, Lidia Vitale

[rouge]ALTRI CONTENUTI CORRELATI – LINK ALL’INSIEME DEL NOSTRO DOSSIER PER SAPERE TUTTO, O QUASI TUTTO, SULLA MOSTRA VENEZIA 72[/rouge]

http://www.altritaliani.net/spip.php?rubrique72

Article précédentVenezia 72. Prime impressioni ed interviste.
Article suivantVenezia 72: recensioni sui film e eventi in programma il 3 settembre
Massimo Rosin
Massimo Rosin nato a Venezia nel 1957. Appassionato di cinema, musica, letteratura, cucina, sport (nuoto in particolare). Vive e lavora nella Serenissima.

LAISSER UN COMMENTAIRE

S'il vous plaît entrez votre commentaire!
S'il vous plaît entrez votre nom ici

La modération des commentaires est activée. Votre commentaire peut prendre un certain temps avant d’apparaître.